La riapertura del 26 aprile riguarderà anche il calcetto e lo sport amatoriale in generale. In quella data torneranno le zone gialle e come ribadito dal Ministro della Salute, Roberto Speranza, il governo ha intenzione di “investire sugli spazi aperti”.
Come riportato dall’edizione odierna de Il Mattino, il Dipartimento dello Sport insieme alla Sottosegretaria Valentina Vezzali e di concerto con il Comitato tecnico-scientifico sta studiando una serie di protocolli per garantire riaperture in tutta sicurezza. Il prossimo 22 aprile ci sarà un nuovo Consiglio dei Ministri che detterà le nuove regole con un Dpcm. Nelle zone arancioni, invece, continueranno ad essere consentiti solo gli allenamenti svolti in forma individuale.
Calcetto tra amici e sport amatoriale: riapertura dal 26 aprile col nuovo Dpcm
Da lunedì 26 aprile, nelle regioni in zona gialla, si potrà tornare a giocare a calcetto ma non solo. Ripartiranno tutti gli altri sport di contatto come basket, volley, beach volley a patto che le attività sportive vengano svolte all’aperto. Fuori dal campo bisognerà indossare le mascherine e non si potrà fare la doccia negli spogliatoi. Il nuovo Dpcm darà il via libera anche a tutti quegli sport di contatti dilettantistici interrotti lo scorso 25 ottobre.
Quando riaprono palestre e piscine? Tutte le regole
Le palestre possono restare aperte “anche in scenari epidemiologici definiti ad alto rischio” purché rispettino regole, distanziamento e integrino le norme “con strategie di screening periodico del personale non vaccinato”. Si prevede di “redigere un programma delle attività il più possibile pianificato (es. con prenotazione) e regolamentare gli accessi in modo da evitare condizioni di assembramento e aggregazioni; mantenere l’elenco delle presenze per un periodo di 14 giorni.
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Rilevamento temperatura corporea
Potrà essere rilevata la temperatura corporea, impedendo l’accesso in caso di temperatura superiore a 37,5 °C”.
Spogliatoi e docce
“Organizzare gli spazi negli spogliatoi e docce in modo da assicurare le distanze di almeno 2 metri (ad esempio prevedere postazioni d’uso alternate o separate da apposite barriere), anche regolamentando l’accesso agli stessi.”
Accesso alle diverse aree e posizione attrezzi
Regolamentare i flussi, gli spazi di attesa, l’accesso alle diverse aree, il posizionamento di attrezzi e macchine, anche delimitando le zone, al fine di garantire la distanza di sicurezza: o almeno 1 metro per le persone mentre non svolgono attività fisica, o almeno 2 metri durante l’attività fisica (con particolare attenzione a quella intensa)”.
Le regole per le piscine
Distanziamento in acqua
In piscina solo con almeno 7 metri quadrati d’acqua a disposizione per nuotatore. Nel capitolo dedicato alle piscine è scritto infatti che “la densità di affollamento in vasca è calcolata con un indice di 7 mq di superficie di acqua a persona.
Aree solarium e verdi
Per le aree solarium e verdi assicurare un distanziamento tra gli ombrelloni (o altri sistemi di ombreggio) in modo da garantire una superficie di almeno 10 m2 per ogni ombrellone; tra le attrezzature (lettini, sedie a sdraio), quando non posizionate nel posto ombrellone, deve essere garantita una distanza di almeno 1,5 m. Il gestore pertanto è tenuto, in ragione delle aree a disposizione, a calcolare e a gestire le entrate dei frequentatori nell’impianto in base agli indici sopra riportati.
Prenotazioni
Vi sono poi tutta una serie di regole per garantire riaperture in sicurezza delle piscine, tra queste la raccomandazione a “privilegiare l’accesso agli impianti tramite prenotazione e mantenere l’elenco delle presenze per un periodo di 14 giorni.
Spogliatoi e docce
Organizzare gli spazi e le attività nelle aree spogliatoi e docce in modo da assicurare le distanze di almeno 2 metri (ad esempio prevedere postazioni d’uso alternate o separate da apposite barriere); tutti gli indumenti e oggetti personali devono essere riposti dentro la borsa personale, anche qualora depositati negli appositi armadietti; si raccomanda di non consentire l’uso promiscuo degli armadietti e di mettere a disposizione sacchetti per riporre i propri effetti personali”.
Attività collettive
Le attività collettive, come lezioni di acquabike o acquagym, vanno svolte preferibilmente all’aperto. E si specifica: “Durante le attività collettive, limitare il numero di partecipanti al fine di garantire il distanziamento interpersonale di almeno 2 metri, con particolare attenzione a quelle che prevedono attività fisica più intensa. Negli ambienti interni, attendere almeno 1 ora tra un’attività collettiva e la seguente, arieggiando adeguatamente il locale”. Se, ad esempio, una vasca idromassaggio non è possibile rispettare le superfici d’acqua per persona, questa potrà essere utilizzata esclusivamente da un solo bagnante.
Strutture termali
Per quanto riguarda invece le strutture termali sono previste particolari e specifiche indicazioni. Oltre al rispetto di 2 metri di sicurezza dalle altre persone, si chiede agli ospiti di “indossare sempre la mascherina nelle aree comuni al chiuso, mentre il personale è tenuto all’utilizzo della mascherina sempre in presenza dei clienti e comunque in ogni circostanza in cui non sia possibile garantire la distanza interpersonale di almeno un metro”.
Gli sport all’aperto e stabilimenti balneari
Dal 26 aprile dovrebbero essere consentiti gli sport all’aperto, mentre gli stabilimenti balneari e le piscine all’aperto dovrebbero riaprire il 15 maggio e il primo giugno dovrebbero riaprire al chiuso anche le palestre.
Se palestre e piscine iniziano a vedere una possibile data per le riaperture nel mese di maggio, ancora nessuno spiraglio per le partite di calcio e altre attività amatoriali, ferme ormai da ottobre 2020. Secondo governo e Comitato tecnico scientifico, visto l’andamento della pandemia da coronavirus, mancherebbero ancora i presupposti per poter fissare una ripartenza.