Cronaca

Dazn vuole denunciare gli “abbonati” al pezzotto: ecco cosa si rischia

Dazn
Dazn

Guardare le partite di Serie A tramite il cosiddetto “pezzotto” potrebbe costare caro agli spettatori. DAZN, la piattaforma di streaming che detiene i diritti esclusivi di trasmissione di numerosi eventi sportivi, tra cui il massimo campionato italiano di calcio e basket, la Liga spagnola e la Serie B, ha annunciato l’intenzione di intraprendere azioni legali contro gli utenti che hanno usufruito illegalmente di tali contenuti.

Calcio in tv col pezzotto, Dazn valuta di denunciare gli utenti

La decisione rappresenta un passo deciso nella lotta contro la pirateria audiovisiva. Non si tratta solo di colpire i fornitori del “pezzotto”, ma anche gli utenti finali. In Italia, la normativa prevede già multe salate per chi usufruisce di contenuti trasmessi illegalmente, con sanzioni che vanno da un minimo di 150 euro per chi viene sorpreso a seguire un singolo evento fino a un massimo di 5.000 euro per chi risulta essere “abbonato” a questi servizi. Tuttavia, tali sanzioni sono state raramente applicate. L’iniziativa di DAZN potrebbe dunque segnare un cambiamento epocale, andando a stabilire un precedente giuridico significativo.

DAZN ha già avviato i primi passi concreti per perseguire gli spettatori illegali. La società ha richiesto alla Procura di Catania i nomi degli utenti coinvolti in una vasta rete criminale internazionale dedita alla pirateria audiovisiva. Questa rete, che operava in diversi Paesi tra cui Italia, Croazia, Olanda, Gran Bretagna, Svezia, Svizzera e Romania, è stata smantellata nell’ambito dell’operazione “Taken Down”, condotta proprio dalla città siciliana. Una volta ottenuti i nominativi, DAZN procederà a denunciare singolarmente gli utenti, obbligando così la Guardia di Finanza ad applicare le sanzioni previste.

La strategia di Dazn

Questa strategia, mirata a colpire anche gli spettatori e non solo i fornitori, potrebbe fungere da deterrente importante, scardinando la percezione di impunità che spesso accompagna l’utilizzo del “pezzotto”. Inoltre, potrebbe spingere altri attori del settore, come Sky o la Lega Serie A, a seguire l’esempio di DAZN nella battaglia contro la pirateria.

In Italia, tale approccio rappresenterebbe una novità rilevante, ma non è un unicum a livello internazionale. Nel Regno Unito, ad esempio, la Federation Against Copyright Theft (FACT UK) ha già avviato azioni simili. In collaborazione con le forze dell’ordine, FACT UK si presenta direttamente a casa degli utenti sospettati di utilizzare sistemi di streaming illegale. Coloro che vengono trovati colpevoli devono affrontare sanzioni pesanti, che possono arrivare a migliaia di sterline. Questa esperienza britannica ha ispirato DAZN a replicare il modello in Italia, come confermato da Fanpage.it.

L’obiettivo finale è chiaro: infliggere un colpo definitivo alla pirateria, non solo riducendo le perdite economiche legate alla trasmissione illegale dei contenuti, ma anche riaffermando il principio che i diritti di trasmissione vanno rispettati da tutti, dagli organizzatori agli spettatori.

Daznpirateria