Cronaca

Morta dopo la prima dose del vaccino AstraZeneca, si indaga sulle cure ormonali di Camilla e sul legame col vaccino

Proseguono le indagini relative alla morte di Camilla Canepa, la 18enne di Sestri Levante morta giovedì scorso a causa di una trombosi dieci giorni dopo aver ricevuto la prima dose del vaccino anti Covid di AstraZeneca. Nelle prossime ore i carabinieri del Nas consegneranno alla Procura le cartelle cliniche e la scheda anamnestica della vaccinazione ai magistrati che si occuperanno dell’inchiesta. Domani, inoltre, sarà effettuata anche l’autopsia sul corpo della giovane. Sono tante le domande ancora senza risposta che gli esperti si stanno ponendo. Che correlazione c’era tra le cure ormonali alle quali la giovane si sottoponeva ed il vaccino?

Camilla, morta dopo la prima dose di vaccino AstraZeneca: proseguono le indagini

Gli investigatori – come scrive anche Fanpage – dovranno ora scoprire con l’ematologo della Procura se e in quale modo queste cure possano aver interagito con il vaccino Vaxzevria di AstraZeneca e se possano aver giocato un ruolo nella tragedia. Nel frattempo la stessa Procura ha chiesto anche all’avvocato Angelo Paone, che assiste i familiari della 18enne, qualsiasi carta che possa dare informazioni sullo stato di salute della giovane.

Secondo i genitori, infatti, Camilla non soffriva di piastrinopenia autoimmune ereditaria, una carenza di piastrine cronica, inserita dall’ospedale di Lavagna, al quale la giovane si era rivolta due volte dopo alcuni sintomi, nella relazione fornita al policlinico San Martino di Genova, che aveva accolto infine la studentessa.

Per sciogliere quest’altro nodo, è probabile che fra i primi a essere chiamati a fornire le proprie considerazioni, come riporta il quotidiano Il Secolo XIX, ci sarà il medico di base della ragazza, Pierfrancesco Mazzini. I pm vogliono infatti capire a fondo la questione della malattia autoimmune. Anche perché, se fosse confermata, avrebbe forse potuto essere il motivo per inserire Camilla tra i soggetti “fragili”, vale a dire quelli che, per condizioni pregresse, dovevano essere segnalati proprio dal medico di base per poter ricevere il vaccino Pfizer o Moderna, indicato per queste categorie invece di AstraZeneca, di cui l’uso era stato raccomandato dal Ministero per gli over 60.

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