Quali sono i clan della camorra attivi in Campania? Ecco la storia del clan Alfieri.
Il sodalizio tra i due fratelli Alfieri, Salvatore e Carmine, nasce nel 1953, il giorno dell’uccisione del padre da parte di Tore Notaio. Quel giorno i due fratelli giurano vendetta e tre anni dopo Salvatore Alfieri ucciderà l’assassino di suo padre nel circolo sociale di Saviano. Salvatore di lì a poco perderà la vita vittima di un agguato in una trattoria di Pompei.
Strage di Sant’Alessandro
La perdita del padre e del fratello maggiore spinge Carmine a conquistare una posizione di predominio nell’agro nolano.  Tristemente nota è la strage del 26 agosto 1984 passata alla storia come la strage di Sant’Alessandro: un commando composto da almeno 14 persone arriva a Torre Annunziata a bordo di un pullman e di due auto, entra nel circolo dei pescatori, apre il fuoco, uccide 8 persone e ne ferisce 7.
Espansione
Negli anni successivi il clan diventa sempre più potente. Nella seconda metà degli anni ottanta il clan si espande e stringe nuove alleanze in provincia di Napoli, verso Pomigliano d’Arco, verso l’Agro nocerino sarnese, lungo la costa tra Torre Annunziata e Castellammare di Stabia e verso l’area del Vesuvio nei comuni di Somma Vesuviana, Sant’Anastasia e Volla.
Pentimento di Pasquale Galasso e Carmine Alfieri
Nel 1993, dopo che il suo potere è stato minato dal pentimento di Pasquale Galasso, Carmine Alfieri si pente a sua volta e con le sue dichiarazioni fa tremare la terra sotto i piedi di diversi uomini puliti di livello nazionale.
La fine del clan e le ritorsioni contro Carmine Alfieri
- Il 6 settembre 1996 viene arrestato Marzio Sepe, erede di Alfieri.
- Il 22 marzo 1999 nel corso di un conflitto a fuoco ingaggiato con i Carabinieri, perde la vita Giuseppe Autorino, luogotenente e killer di Carmine Alfieri.
- Nel 2002 e nel 2004 vengono assassinati il figlio di Carmine, Antonio e l’ultimo dei fratelli Alfieri, Francesco.
