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Camorra in Campania: la storia del Clan Giuliano che opera nelle zone centrali di Napoli

Quali sono i clan della Camorra attivi in Campania? Ecco la storia del clan Giuliano che opera nelle zone centrali di Napoli, dal quartiere Forcella-San Gaetano fino alla zona della Maddalena, in Piazza Garibaldi e Piazza Mercato.

Clan Giuliano: la storia del clan che opera nelle zone centrali di Napoli

Il capostipite dei Giuliano si chiamava Luigi come il nipote, Luigi Giuliano divenuto poi il “re di Forcella“.

Luigi ebbe undici figli molti dei quali si diedero al contrabbando. Tra questi vi erano Salvatore, il più grande dei fratelli, Giuseppe il più piccolo e Pio Vittorio Giuliano, quest’ultimo era il leader dei fratelli nell’ambito del contrabbando di sigarette.

La gerarchia e l’albero genealogico dei giuliano

Pio Vittorio, noto contrabbandiere di sigarette, ebbe anch’egli undici figli, ma non tutti si lasciarono coinvolgere nella malavita. Molti di loro conobbero il contrabbando nel dopoguerra.

I fratelli Giuliano, figli di Pio Vittorio Giuliano  e Gemma Sacco, sono undici, sei maschi e cinque femmine e sono:

I figli di Nunzio Giuliano sono:

i figli di Luigi Giuliano, detto ‘o rre o anche lovigino e Carmela Marzano, sono:

I figli di Guglielmo Giuliano detto ‘o stuorto:

I figli di Carmine Giuliano detto ‘o lione e Amalia Stolder (sorella di Raffaele), sono tre, tra cui:

I figli di Salvatore Giuliano detto ‘o montone, sono tre, almeno quelli avuti dalla seconda moglie, ne ha avuti altri dalla prima consorte, di quelli avuti dal secondo matrimonio figura:

Raffaele Giuliano ha avuto cinque figli da Elvira Daniele, sua moglie

Poi ci sono i figli di Giuseppe Giuliano e Rita Ilardo, fratello di Pio Vittorio, che sono:

I figli di Ciro Giuliano, detto ‘o barone:

i figli di Luigi Giuliano detto zecchetella, appartenenti alla terza generazione dei “Giuliano”, asserenti al cartello Amirante-Brunetti-Sibillo, sono:

poi ci sono quelli avuti con Carmela De Rosa e sono:

Poi ci sono altri Giuliano: Manuel Giuliano (Napoli, 16 novembre 1989) e Daniele Giuliano (1992), Guglielmo Giuliano (1994) e Antonietta Giuliano (1996) questi ultimi quattro sono tutti legati alle nuove leve dei Giuliano.

Gli anni ’80 e ’90

Il clan a partire dalla fine degli anni settanta, per tutti gli anni ottanta e anni novanta è stato diretto dai figli di Pio Vittorio Giuliano con i cugini Ciro Giuliano e Luigi Giuliano (figli di Giuseppe Giuliano, fratello di Pio Vittorio) oltre che da Tonino Capuano.

Il clan si adoperò per annientare Cutolo nella faida tra Nuova Camorra Organizzata e Nuova Famiglia della prima metà degli anni ottanta, quando si inserì stabilmente nell’organizzazione detta Nuova Famiglia, creata con il solo intento di distruggere il boss di Ottaviano.

Le numerose guerre degli Anni 80 e 90 contro i Contini, i Licciardi, i Lo Russo, i Misso e i Mazzarella hanno notevolmente depotenziato il clan Giuliano, fra i più potenti clan di camorra degli anni 80.

E i numerosi pentimenti dei principali boss hanno quasi cancellato questo clan malavitoso di undici figli, sei maschi e cinque donne ed una miriade di nipoti e parenti acquisiti.

Una famiglia dai matrimoni miliardari con ostriche, champagne e cantanti fecero scalpore le foto pubblicate a fine anni ottanta che ritraevano Diego Armando Maradona che brindava con alcuni dei fratelli Giuliano.

Gli anni 2000

Negli anni 2000 alcune giovani leve hanno cercato di arrivare al potere, approfittando dell’assenza dei boss, ciò ha sancito la quasi scomparsa del clan Giuliano.

Contro di loro si schierarono zii e cugini, ma anche Michele Mazzarella, giovane figlio del boss di San Giovanni a Teduccio, Vincenzo, entrato nella famiglia di Forcella per aver sposato Marianna, figlia di Luigi e di Carmela Marzano.

Inevitabile la spaccatura all’interno dell’organizzazione e soprattutto all’interno della famiglia. In questo contesto è da inserire l’omicidio della giovane Annalisa Durante, uccisa per errore il 27 marzo 2004 in un vicolo di Forcella.

La Terza generazione dei Giuliano

In seguito ad alcune importanti operazioni condotte contro i clan di Forcella, in particolare nei confronti di alcuni gruppi composti da giovani o giovanissimi, è stata evidenziata la presenza di membri del Clan Giuliano.

Dalle indagini è emerso come costoro facciano parte di un “cartello” insieme ai clan Amirante-Brunetti-Sibillo che punta ad allontanare i Mazzarella-Del Prete-Buonerba. Osservatori e giornalisti parlano di “terza generazione dei Giuliano“.

Le faide interne al clan

Il clan conobbe due faide interne a partire dagli anni novanta. Entrambe coinvolsero i vari parenti della famiglia Giuliano e di tutto il loro parentado:

Detta anche “faida tra la Forcella di sopra e la Forcella di sotto ed è stato uno scontro interno al clan Giuliano che ebbe luogo a metà anni novanta;

da una parte c’erano i figli di Pio Vittorio Giuliano, dall’altra i figli di Giuseppe Giuliano, Ciro “‘o Barone” Giuliano, e Luigi‘a Zecchetella” Giuliano.

Ci andò di mezzo, tra gli altri, anche il patriarca Giuseppe, detto “zì Peppe”,  un 63enne che è stato ucciso nel corso di un clamoroso agguato a Forcella il 9 luglio del 1998.

Scoppiato in seguito all’avvento dei Mazzarella a Forcella (dopo il matrimonio tra Michele Mazzarella, figlio del boss Vincenzo, e Marianna Giuliano, figlia del boss Luigi).

Alcuni componenti dei Giuliano non accettarono di buon grado l’entrata in scena dei Mazzarella. Inevitabile la spaccatura all’interno dell’organizzazione e soprattutto all’interno della famiglia che portò ad alcuni omicidi, tra cui quello dello stesso Ciro Giuliano e di Annalisa Durante, vittima quattordicenne innocente morta in un agguato

Quest’ultima è iniziata a fine marzo 2013 e terminata nel il 2 luglio 2015 con l’omicidio del baby-boss Emanuele Sibillo.

La faida vedeva  da un lato il clan Mazzarella, il clan Del Prete ed il clan Buonerba, dall’altro la cosiddetta Paranza dei bambini, così chiamata per via della giovanissima età dei suoi componenti e  formato dai giovani della famiglia Giuliano.

Questi ultimi erano in conflitto con i loro stessi parenti da molti anni, affiancati dai clan Sibillo, Brunetti e Amirante, quest’ultimi alleati del clan Ferraiuolo-Stolder e appoggiati esternamente dal gruppo Rinaldi di San Giovanni a Teduccio, per il controllo dei rioni di Forcella, Maddalena e Duchesca.

La faida si conclude con la vittoria della Paranza dei Bimbi e la cacciata dei Mazzarella a San Giovanni, nonostante l’agguato mortale ai danni di Emanuele Sibillo.

I pentimenti

Oltre Luigi Giuliano, si erano già pentiti i due fratelli di Luigi, Guglielmo e Raffaele.

Nel 2004 il fratello Carmine è morto per un cancro alla gola e nel 2005 fu ucciso un altro dei fratelli, Nunzio, del tutto estraneo agli affari della famiglia. Il 7 dicembre 2006 viene ucciso il figlio del boss, Giovanni Giuliano, che aveva in precedenza rifiutato il programma di protezione.

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