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Camorra in Campania: la storia del clan Contini di Napoli

Quali sono i clan della Camorra attivi in Campania? Ecco la storia del clan Contini, operativa nella città di Napoli, precisamente nel quartiere San Carlo all’Arena.

Camorra: la storia del clan Contini

Il clan Contini è un sodalizio camorristico operante sul territorio della città di Napoli, e più precisamente nel quartiere San Carlo all’Arena. L’organizzazione creata da Eduardo Contini è basata sulla sua grande abilità imprenditoriale oltre che alla scelta dell’uso delle armi solo in casi estremi. La caratteristica che ha reso il sodalizio quasi invulnerabile rispetto agli altri clan partenopei è stata l’assenza di scissioni interne e di collaboratori di giustizia.

Contini intraprende la carriera criminale agli inizi degli anni ’80, abbandonando la vita da imprenditore. Pochi anni dopo, già inquadrato nella Nuova Famiglia, quella nata per contrapporsi alla Nco di Raffaele Cutolo, è alla guida di un gruppo criminale con base a San Giovanniello, nel quartiere San Carlo all’Arena.

È la zona dell’Arenaccia, una delle più calde per la densità abitativa e per la vicinanza con le aree su cui insistono gli altri clan. A metà degli anni ’80 è già tra i criminali più influenti di Napoli: dopo un incontro con i narcos colombiani, a cui prendono parte anche i mafiosi siciliani, si aggiudica il mercato dell’Europa dell’Est per la cocbaina sudamericana.

In quel periodo, Contini è tra i fondatori dell’Alleanza di Secondigliano, insieme a Francesco Mallardo e a Gennaro Licciardi. E non perde lo spirito imprenditoriale: diversifica e investe. Il suo clan mette le mani su usura ed estorsioni, traffico di droga, gioco d’azzardo e contraffazione, e investe in case, società, attività imprenditoriali.

Clan Contini: le indagini

Nel 2017 la Guardia di Finanza, su disposizione della Dda, confisca al suo gruppo un tesoro di 320 milioni di euro già finito sotto sequestro preventivo due anni prima: ci sono distributori di benzina tra Campania e Molise, bar tra Napoli e Avellino, tabaccherie, aziende per la torrefazione di caffè, gioiellerie e una trentina di immobili tra cui una villa a Ischia. Secondo la Dda era probabilmente soltanto la punta dell’iceberg.

Nessuno ha mai “tradito” Eduardo Contini e nessuno ha mai deciso di scalare i vertici creando una frattura in seno all’organizzazione, un particolare unico in seno alla camorra. Prima del suo arresto egli compariva nella lista dei 30 ricercati più pericolosi d’Italia.

 


 

Edoardo Contini

Secondo il pentito Domenico Esposito, il clan Di Lauro aveva un patto per questioni di droga con il clan Contini, in particolare con Ciro Contini, nipote di Edoardo.

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