Cronaca

Le mani di Camorra e ‘Ndrangheta sul mercato petrolifero: 71 arresti e sequestri per un miliardo di euro | I NOMI

Settantuno arresti sequestri per quasi un miliardo di euro per un giro d’affari legato alla vendita illegale di carburanti. L’operazione Petrol Mafie rappresenta l’epilogo di indagini condotte su una duplice direttrice investigativa dalle Direzioni Distrettuali Antimafia di Napoli, Roma, Reggio Calabria e Catanzaro – con il coordinamento della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo e di Eurojust – che hanno fatto emergere la gigantesca convergenza di strutture e pianificazioni mafiose originariamente diverse nel business della illecita commercializzazione di carburanti e del riciclaggio di centinaia di milioni di euro in società petrolifere intestate a soggetti insospettabili, meri prestanome.


L’OPERAZIONE


Vendita illegali di carburanti, arresti e sequestri in tutta Italia: l’operazione Petrol Mafie

Sul campo oltre mille militari dei rispettivi Nuclei PEF e dello SCICO della Guardia di Finanza, nonché su Catanzaro dei ROS dei Carabinieri. Mentre sul fronte camorristico risulta la centralità del clan Moccia nel controllo delle frodi negli oli minerali oggetto delle misure odierne, sul versante della ‘ndrangheta i clan coinvolti sono Piromalli, Cataldo, Labate, Pelle Italiani nel Reggino e Bonavota di Sant’Onofrio, gruppo di San Gregorio, Anello di Filadelfia e Piscopisani a Catanzaro.

Le indagini sull’infiltrazione camorristica: DDA Napoli e Roma

Sul fronte anti-camorra hanno operato le DDA di Napoli e Roma, a mezzo di indagini rispettivamente sul clan Moccia e sulla Max Petroli SRL. Il sodalizio criminale denominato “clan Moccia” costituisce una tra le più potenti e pericolose organizzazioni camorristiche del panorama nazionale ed è notorio per l’abilità nello stringere patti con esponenti di rilievo dei settori pubblico e privato per agevolare profittevoli investimenti di capitali illeciti nell’economia, legale e illegale.

Tra le indagini condotte dalla DDA di Napoli negli ultimi 15 anni sui Moccia, quella odierna mette in luce le più attuali evidenze degli interessi nell’Economia legale, in particolare nel “settore strategico dei petroli”. Questa attività prende le mosse nel 2015 da una indagine del GICO della Guardia di Finanza di Napoli – su delega della DDA partenopea – che riguardava inizialmente rilevanti investimenti del clan MOCCIA nei settori dell’edilizia e del mercato immobiliare.


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A conferma dell’importanza attribuita al nuovo canale “legale” di investimento, se ne occupa personalmente un esponente di vertice del clan, Antonio Moccia attraverso contatti, ampiamente intercettati, con l’imprenditore di settore Alberto Coppola, coi commercialisti Claudio Abbondandolo e Maria Luisa Di Blasio e col faccendiere Gabriele Coppeta.

Infatti Coppola utilizzava nelle proprie relazioni commerciali la sua parentela con Antonio Moccia, presentandosi all’occorrenza come suo cugino; lo stesso Moccia qualificava Coppola pubblicamente come suo “cugino”. Attraverso una serie di operazioni societarie, il gruppo entra in rapporti con la Max Petroli SRL – ora Madre Petrol Italia Srl di Anna Bettozzi, che aveva ereditato l’impero di Sergio Di Cesare, noto petroliere romano.


IL VIDEO DELL’OPERAZIONE


La posizione di Anna Bettozzi

Anna Bettozi, trovandosi a gestire una società in grave crisi finanziaria, grazie alla conoscenza di Coppola era riuscita a ottenere forti iniezioni di liquidità da parte di vari clan di camorra, tra cui quelli dei Moccia e dei casalesi, che le avevano consentito di risollevare le sorti dell’impresa, aumentando in modo esponenziale il volume d’affari, passato da 9 milioni di euro a 370 milioni di euro in tre anni, come ricostruito dal III Gruppo Tutela Entrate della Guardia di Finanza di Roma su delega della DDA capitolina, anche grazie alla trasmissione da parte della Procura di Napoli delle proprie risultanze investigative, in totale osmosi informativa.

Risulta che la Bettozzi avrebbe sfruttato non solo il riciclaggio di denaro della camorra, ma anche i classici sistemi di frode nel settore degli oli minerali, attraverso la costituzione di 20 società “cartiere” per effettuare compravendite puramente cartolari in modo tale eludere con la Made Petrol le pretese erariali, potendo così rifornire i network delle c.d. “pompe bianche” a prezzi ancor più concorrenziali.

Il successo imprenditoriale consentiva inoltre agli indagati di mantenere un elevato tenore di vita, fatto di sontuose abitazioni, gioielli, orologi di pregio e auto di lusso. Nel mese di maggio 2019, ad esempio, la Bettozzi fu fermata a bordo di una Rolls Royce alla frontiera di Ventimiglia, mentre si recava a Cannes per partecipare all’omonimo festival del cinema, e trovata in possesso di circa € 300mila euro in contanti. I successivi accertamenti presso il lussuoso albergo a Milano dove soggiornava, consentirono di rinvenire altri 1,4 milioni di euro, sempre in contanti, poi sottoposti a sequestro.

L’operato del clan Moccia

Nel frattempo, i Moccia ponevano la base logistica per lo svolgimento delle attività fraudolente negli uffici napoletani di Coppola da dove venivano coordinate le commesse di materiale petrolifero e organizzato il vorticoso giro di fatturazioni per operazioni inesistenti e i movimenti finanziari (esclusivamente on-line). Per il gruppo criminale, infatti, una volta disposti i bonifici relativi al formale pagamento del prodotto energetico sorgeva la necessità di monetizzare in contanti le somme corrispondenti all’IVA non versata all’erario dalle società cartiere.

Per la raccolta delle ingenti somme liquide derivanti dalla frode, il clan Moccia si avvaleva di una vera e propria organizzazione parallela, autonoma e strutturata, atta al riciclaggio di elevate risorse finanziarie, gestita da “colletti bianchi”, attiva sia sul territorio partenopeo che su quello romano. In pratica, le società “cartiere” gestite dal gruppo Coppola, una volta introitate le somme a seguito delle forniture di prodotto petrolifero, effettuavano con regolarità ingenti bonifici a società terze, simulando pagamenti di forniture mai avvenute.

Quest’ultimo, mediante la propria organizzazione territoriale, provvedeva ai prelevamenti in contanti e alle restituzioni tramite “spalloni”. Nello svolgere tale attività, questo gruppo tratteneva per sé una percentuale su quanto incassato. Si trattava in buona sostanza di soldi provenienti dalle attività illecite dei clan reinvestiti in un settore economico legale, quello dei petroli, per produrre altri proventi illeciti attraverso le frodi fiscali: un effetto moltiplicatore dell’Illecito che finisce per annichilire la concorrenza, sia per i prezzi alla pompa troppo bassi per gli operatori onesti, sia perché questi ultimi indietreggiano quando capiscono che hanno di fronte imprenditori mafiosi.

Come emerso dalle indagini napoletane, la rilevanza dell’incipiente business dei Moccia nel settore degli oli minerali, nel quale quel clan era diventato egemone proprio grazie ai prezzi super-competitivi ottenuti grazie alle frodi, provoca reazioni anche violente da parte di altri clan della camorra.

Alberto Coppola subisce due attentati con esplosione di colpi di pistola, a seguito dei quali non esita a chiedere aiuto al suo referente e parente Antonio Moccia che si attiva. Ne consegue una pax mafiosa, imposta dai Moccia e suggellata con la cessione di una quota dell’impianto di carburanti al clan Mazzarella.

I nomi degli arrestati nell’operazione Petrol Mafie Spa

Sono state eseguite misure cautelari personali nei confronti di10 soggetti (6 arresti in carcere, 4 arresti domiciliari). Sequestri per circa 4.500.000 euro. Hanno operato 220 Finanzieri del Comando Provinciale Napoli.

Destinatari dei provvedimenti cautelari:

  • CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE
  1. COPPETA Gabriele, nato ad Afragola il 04.04.1965;
  2. COPPOLA Alberto, nato a Napoli il 19.07.1967;
  3. D’AMICO Salvatore alias “O’ Pirata”, nato a Napoli il 01/08/1973;
  4. LIBERTI Domenico, nato a Napoli il 26.03.1969;
  5. MAZZARELLA Francesco, nato a Napoli il 14.05.1971;
  6. VIVESE Giuseppe, nato a Napoli il 06.08.1983;
  7. AURIEMMA Ferdinando, nato a Caserta il 19.02.1979;
  8. BETTOZZI Anna, nata a Roma il 27/07/1958;
  9. BETTOZZI Filippo Maria, nato a Roma il 02/09/1987;
  10. COPPOLA Alberto, nato a Napoli il 19.07.1967;
  11. D’AGOSTINO Felice, nato a Terlizzi (BA) il 3.02.1982;
  12. MERCADANTE Giuseppe, nato a Caserta il 13.01.1979;
  13. MOCCIA Antonio, nato ad Afragola (NA) il 13.06.1964;
  14. STRINA Roberto, nato il 20.12.1980;
  15. SCHIAVONE Armando, nato a Capua (CE) il 07.12.1974.
  16. VIVESE Giuseppe, nato a Napoli il 06.08.1983;
  17. RUGGIERO Gianfranco nato nel 1961,
  18. DE LORENZO Giuseppe nato nel 1975,
  19. CASILE Antonio nato nel 1969,
  20. CAMASTRA Giovanni nato nel 1964,
  21. CAMASTRA Domenico nato nel 1971,
  22. BONAFORTUNA Cosimo nato nel 1975,
  23. SABATINO Salvatore nato nel 1969,
  24. ANASTASIO Camillo nato nel 1964,
  25. ANASTASIO Mattia nato nel 1991,
  26. DE MAIO Luigi nato nel 1980,
  27. MUROLO Roberto nato nel 1979,
  28. GITANO Mario nato nel 1985,
  29. DEVOTO Luigi nato nel 1991,
  30. AMOROSO Salvatore nato nel 1966,
  31. CEPOLLARO Raffaele nato nel 1988,
  32. LEONARDI Sergio nato nel 1978,
  33. FABRETTI Carmelo nato nel 1980,
  34. BARBARINO Eugenio nato nel 1984
  35. ROMEO Orazio nato nel 1969.
  • ARRESTI DOMICILIARI
  1. ABBONDANDOLO Claudio, nato a Napoli il 22.12.1972;
  2. COPPOLA Silvia, nata a Torre del Greco (NA) il 23.02.1995;
  3. DI BLASIO Maria Luisa, nata a Napoli il 21.11.1950;
  4. FIANDRA Aldo, nato a Casoria (NA) il 20.04.1960;
  5. CIUCCIO Raffaele, nato ad Afragola (NA) il 19.06.1964;
  6. COPPOLA Eduardo, nato Napoli il 16.12.1962;
  7. COPPOLA Roberta, nata a Torre del Greco (NA), il 02.03.1998;
  8. COPPOLA Silvia, nata a Torre del Greco (NA) il 23.02.1995;
  9. DEL BENE Vittorio, nato a Nocera Inferiore (SA) il 05.02.1981;
  10. DI CESARE Virginia, nata a Roma il 25.09.1993;
  11. D’APOLITO Ilario, nato a Vallo della Lucania (PZ) il 13.07.1982;
  12. DI FENZA Luigi, nato a Napoli il 22.02.1954;
  13. LIBERTI Domenico, nato a Napoli il 26.03.1969;
  14. LIONE Marco, nato a Napoli il 31.07.1973;
  15. SALVI Stefano, nato a Roma il 08.10.1979.
  16. SPADAFORA Gennaro, nato a Torre del Greco (NA) il 28.10.1974;
  17. TOSCANO Claudio, nato a Napoli il 13.02.1966.
  18. MORABITO Francesco Stefano nato nel 1964,
  19. DI MAURO Antonio nato nel 1974,
  20. ZECCATO Carla nato nel 1968
  21. GRIPPALDI Antonino nato nel 1968.

Destinatari dei provvedimenti di fermo:

  1. AGOSTA Alberto Pietro, nato nel 1986 di Sant’Agata Li Battiati (CT),
  2. ANELLO Francescantonio, nato nel 1989 di Filadelfia (VV),
  3. BORRIELLO Luigi, nato nel 1975 di San Giorgio a Cremano (NA),
  4. D’AMICO Antonio, nato nel 1964 di Vibo Valentia,
  5. D’AMICO Giuseppe nato nel 1972 di Vibo Valentia,
  6. GIORGIO Salvatore nato nel 1974 di Chiaravalle Centrale (CZ),
  7. MANCUSO Francesco, nato nel 1957 di Limbadi (VV),
  8. MANCUSO Silvana, nata nel 1969, di Limbadi (VV),
  9. MONTELEONE Francesco, nato nel 1985, di Vibo Valentia,
  10. PADURET Irina, nata nel 1986, di Milano,
  11. PORRETTA Francesco Saverio, nato nel 1974, di Milano,
  12. PUGLIESE Rosamaria, nata nel 1975, di Nicotera,
  13. RIGILLO Domenico, nato nel 1972 di San Vito Sullo Ionio (CZ),
  14. RUCCELLA Giuseppe, nato nel 1981 di Filogaso (VV)
  15. TIRENDI Alessandro Primo, nato nel 1982 di Gravina di Catania (CT).

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