Cronaca, Inchiesta

Morti bianche, è allarme in Campania: in 9 mesi 15 vittime sul lavoro

Si può morire sul posto di lavoro? Purtroppo sì. Il caso delle morti bianche continua a preoccupare non solo la Campania, ma tutta l’Italia. In 9 mesi, come spiega ai microfoni di Fanpage Giovanni Passaro, segretario generale Fillea Cgil Napoli, solo in Campania si sono registrati 15 decessi sui luoghi di lavoro. Sono 3 i morti in Campania negli ultimi 2 giorni: un bilancio drammatico che accende un riflettore sulla condizione di molti lavoratori.

In 9 mesi 15 morti sul lavoro in Campania: un bilancio che fa riflettere

Il bilancio drammatico emerge nei giorni in cui si sono susseguiti 3 incidenti sul lavoro, a Marano, a Salerno e a Casalnuovo. L’ultima tragedia, avvenuta sull’autostrada A14, coinvolge un operaio originario di Maddaloni, in provincia di Caserta. Si chiamava Pietro Vittoria, l’operaio di 47 anni morto mentre lavorava su un cantiere dell’A14 nel tratto tra Poggio Imperiale e San Severo, in direzione di Bari. La tragedia si è consumata nella mattinata di ieri, mercoledì 29 settembre, quando Pietro è stato travolto da un tir.

Secondo quanto hanno riferito alcuni colleghi, il 47enne stava predisponendo la segnaletica per l’apertura di un cantiere per l’installazione di bande rumorose sul margine della carreggiata, quando è stato travolto dal mezzo pesante. L’incidente ha coinvolto anche due operai, uno è rimasto leggermente contuso ed ha rifiutato le cure mediche, l’altro è rimasto illeso.

Incidente a Marano, operaio di 70 anni cade da impalcatura e muore

Un operaio edile, Antonio Vasto, è morto dopo essere caduto da un’altezza di 6 metri mentre stava lavorando in un cantiere in via del Mare. Inutili i soccorsi, l’uomo è morto sul colpo. La dinamica dell’incidente è al vaglio dei militari dell’Arma di Marano di Napoli. 

Incidente sul lavoro a Salerno, grave operaio 

A Salerno un operaio di 60 anni è rimasto gravemente ferito a seguito di una esplosione con fuga di gas in via delle Ginestre. Nell’incidente è rimasto coinvolto anche un altro operaio, ma fortunatamente le sue condizioni non hanno destato preoccupazioni.

Incidente nel porto di Salerno, Matteo muore a 34 anni

Era rimasto gravemente ferito in un incidente sul lavoro all’interno del porto di Salerno, lo scorso 26 maggio Matteo Leone, 34 anni, è morto per le ferite riportate dopo essere stato investito da un carrello elevatore.

Molto conosciuto nel capoluogo, Matteo era componente delle paranze di San Matteo e Sant’Anna, oltre ad essere un grande tifoso della Salernitana. Le sue condizioni sono parse fin da subito molto critiche.  Un destino tragico il suo: anni fa il padre Emilio, anche lui lavoratore portuale, si era salvato da un altro incidente sul lavoro.

Un dato che fa riflettere tutta l’Italia

Purtroppo non si tratta di una vicenda che coinvolge solo la Campania. Cinque morti sul lavoro a distanza di poche ore. È il tragico bilancio della giornata di ieri, mercoledì 29 settembre. Bilancio che conferma l’allarme sulle morti tra i lavoratori, dopo che solo martedì due operai sono morti congelati in un deposito dell’Humanitas a Pieve Emanuele, in provincia di Milano. Il primo decesso che ha sconvolto tutti è quello dell’operaio casertano investito da un tir sull’A14.

Crolla pensilina: muore operaio in provincia di Brindisi

La seconda morte è avvenuta in Puglia, dove operaio di 41 anni è morto a Mesagne, in provincia di Brindisi, mentre stava lavorando nei pressi di una impalcatura di un balcone in corso di ristrutturazione. È accaduto verso le 12.30. Sul posto sono intervenuti la Polizia locale, i vigili del fuoco, i carabinieri e personale dello Spesal. Secondo le prime informazioni l’uomo sarebbe stato travolto dal crollo del solaio e di una pensilina.

Precipita da impalcatura a Roma

A poche ore di distanza dall’incidente in provincia di Brindisi, un uomo di 47 anni è morto precipitando da un’impalcatura all’11esimo piano di una palazzina, in viale America in zona Eur a Roma.

Operaio muore schiacciato da un camion a Verona

Ancora un incidente sul lavoro, stavolta è accaduto a Cologna Veneta, provincia di Verona, dove un operaio è morto dopo essere rimasto schiacciato da un camion. Le circostanze dell’incidente sono ancora tutte da chiarire mente continua a salire il bilancio delle morti sul posto di lavoro in Italia.

Draghi: “Pene più severe contro la strage degli incidenti sul lavoro”

Assume sempre di più i contorni di una strage che continua ogni giorno”. “C’è l’esigenza di prendere provvedimenti immediatamente, entro la settimana prossima. E poi affronteremo i nodi irrisolti”, ha spiegato parlando della sicurezza nei luoghi di lavoro.

“Pene più severe e immediate, collaborazione all’interno dell’azienda per individuare precocemente le debolezze in tema di sicurezza lavoro“, ha detto ancora il presidente del Consiglio, dopo aver citato le parole del presidente di Confindustria Carlo Bonomi perché “chi è sul campo avverta immediatamente se ci sono debolezze”. Lo ha detto il premier Mario Draghi, nel corso della diretta di ieri, 29 settembre.

Inail: “Da gennaio 772 morti”

Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto entro il mese di agosto sono state 772, 51 in meno rispetto alle 823 registrate nei primi otto mesi del 2020 (-6,2%). Il confronto tra il 2020 e il 2021, richiede però cautela, in quanto i dati delle denunce mortali degli open data mensili, più di quelli delle denunce in complesso, sono provvisori e influenzati fortemente dalla pandemia da Covid-19, con il risultato di non conteggiare un rilevante numero di ‘tardive’ denunce mortali da contagio, in particolare relative al mese di marzo 2020.

Si fa notare, inoltre, che i decessi causati dal Covid-19 avvengono dopo che è intercorso un periodo di tempo più o meno lungo dalla data del contagio. Ciò premesso, a livello nazionale i dati rilevati al 31 agosto di ciascun anno evidenziano per i primi otto mesi di quest’anno un aumento solo dei casi avvenuti in itinere, passati da 138 a 152 (+10,1%), mentre quelli in occasione di lavoro sono stati 65 in meno (da 685 a 620, -9,5%). La gestione industria e servizi è l’unica a fare registrare un segno negativo (-10,4%, da 721 a 646 denunce mortali), al contrario dell’agricoltura, che passa da 70 a 84 denunce (+20,0%), e del conto Stato, da 32 a 42 (+31,3%). Dall’analisi territoriale emerge un aumento nel Sud (da 165 a 211 casi mortali), nel Nord-Est (da 161 a 167) e nel Centro (da 147 a 150).

Il numero dei decessi, invece, è in calo nel Nord-Ovest (da 298 a 194) e nelle Isole (da 52 a 50). Il decremento rilevato nel confronto tra i primi otto mesi del 2020 e del 2021 è legato sia alla componente femminile, i cui casi mortali denunciati sono passati da 83 a 78 (-6,0%), sia a quella maschile, che è passata da 740 a 694 casi (-6,2%). Il calo riguarda le denunce dei lavoratori italiani (da 700 a 663) e comunitari (da 41 a 25), mentre quelle dei lavoratori extracomunitari passano da 82 a 84. Dall’analisi per età emergono incrementi per le classi 15-19 anni (+2 casi), 25-29 anni (+5 casi) e 40-54 anni (+43), e decrementi in quelle 20-24 anni (-4 casi), 30-39 anni (-12 casi) e over 55 (-86 decessi, da 435 a 349).

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