Cronaca

Campania in zona gialla ma il numero dei contagi non scende | Rischio zona arancione

La Campania da oggi è in zona gialla ma il numero dei contagi non scende. Spunta il rischio di tornare subito in zona arancione. L’ipotesi è stata analizzata sabato scorso nell’ultima riunione dell’Unità di Crisi regionale convocata per valutare la situazione epidemiologica nella Regione.

Campania in zona arancione: ma i contagi non scendono. Cosa si rischia?

La situazione appare stagnante. Il calo dei contagi si è sostanzialmente fermato e tutti i dati (numero di nuovi positivi, massa di attualmente positivi, percentuale di positività al tampone, posti letto di degenza e di area intensiva occupati, incidenza per 100 mila abitanti, letalità e capacità di diffusione del virus), galleggiano su valori soglia oscillando, tra alti e bassi, al confine della zona arancione con alcuni valori di incidenza (i casi contati in una settimana per 100 mila abitanti) che restano piuttosto alti soprattutto nell’area della città di Napoli e provincia dove ogni giorno si registrano mediamente più di mille nuovi positivi.

Perché la Campania è passata in zona gialla?

Perché la Campania è passata in zona gialla? Sostanzialmente per due fattori: il basso impegno degli ospedali (ma solo rispetto alla massa record di attualmente positivi, oltre 92 mila) e il riscontro costante di un elevatissima percentuale, oltre il 90 per cento, di “paucisintomatici” (a indicare coloro che mostrano segni sfumati di malattia) nel gruppo dei sintomatici rispetto al totale dei positivi. Circa un terzo dei positivi al tampone sviluppano sintomi ma la quota di chi esprime una malattia da ospedale a partire da aprile si è ridotta fortemente e questo evita che si ingolfino pronto soccorso e ospedali.

La pressione sugli ospedali

Nell’ultima settimana la Campania ha visto solo una lieve flessione dei contagi e un leggero allentamento della pressione sugli ospedali. Nei sette giorni appena trascorsi in media sono stati contati circa 1.816 nuovi casi di infezione ogni 24 ore mentre erano 1.911 una settimana fa e solo tre settimane era 1.602 casi al giorno con un indice, allora, di quota 200 casi per 100mila abitanti che dava titolo alla zona gialla. A ben vedere i casi registrati ogni giorno oggi sono solo cento in meno di quelli di un mese fa quando la Campania era in zona rossa (allora 1.930 al giorno). Anche ieri sono emersi 1.854 casi (10,7 per cento) ma ben 469 attualmente positivi in più, ricoveri più o meno stabili e un Rt in risalita a 1.

L’unico conforto viene dal fonte delle vaccinazioni: in questa settimana la Campania è andata ben oltre i 29.500 chiesti dal commissario nazionale attestandosi a circa 32.100 punture al giorno.

De Luca da Fazio: “Sui vaccini dormono in piedi”

Il governatore De Luca torna ospite da Fazio e si sofferma sulla questione vaccini: “Siamo entrati nella seconda fase: in primis perché oggi abbiamo i vaccini. Inoltre abbiamo un paese stremato che non ce la fa più. Non abbiamo i quantitativi di vaccino sufficienti. Il rischio diventa grande e ci giochiamo l’estate. Manca, inoltre, un piano specifico di controllo del territorio. Viviamo in un paese abbandonato a se stesso”, ha detto il presidente della Campania.

“La Campania – prosegue De Luca – ha fatto un contratto per fornire 6 milioni di vaccino Sputnik. Perché il governo non chiede all’Aifa di valutare quel vaccino in poco tempo? La risposta è banale, dormono in piedi”.


 

 

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