Il rapporto annuale su Campi Flegrei col numero di scosse nell’anno appena trascorso. Registrati complessivamente 6.740 terremoti
In un anno ai Campi Flegrei oltre 6.700 terremoti, il rapporto 2024
Nel 2024, nella caldera vulcanica dei Campi Flegrei sono stati registrati complessivamente 6.740 terremoti. Questo dato proviene dall’analisi dei dodici rapporti mensili pubblicati dall’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. L’area della caldera, che si estende tra Napoli e Pozzuoli, dove il fenomeno del bradisismo si è intensificato negli ultimi anni (l’aumento della sismicità, sia in termini di numero di eventi che di magnitudo, è iniziato nel 2019), ha una storia geologica di attività eruttiva che risale a oltre 60.000 anni fa. La caldera è attualmente in stato quiescente, con l’ultima eruzione avvenuta nel 1538, quella del Monte Nuovo.
Cosa si intende con il termine “quiescente” in riferimento alla caldera dei Campi Flegrei? Significa che non ci sono eruzioni vulcaniche attive, come l’emissione di lava, cenere o gas su larga scala, sebbene potrebbero esserci attività vulcaniche secondarie, come emissioni di gas, fumarole, sorgenti termali o piccoli terremoti. In altre parole, uno stato quiescente non implica che il vulcano sia spento o inattivo in modo permanente.
La stazione di monitoraggio segnala un sollevamento complessivo del suolo pari a 136,5 centimetri dal novembre 2005, data di inizio dell’attuale fase di instabilità (definita come “unrest”), con un incremento di 18,5 cm solo da gennaio 2024. Questo fenomeno, causato dalla pressione di magma o gas nel sottosuolo, viene costantemente monitorato per valutare il rischio vulcanico, attualmente classificato al livello di allerta Giallo (che fa parte di una scala a quattro livelli: verde, giallo, arancione e rosso).
