Cronaca

Can Yaman denunciato da una negoziante: “Mi ha aggredita”

L’attore turco Can Yaman è stato denunciato da una negoziante durante le riprese della fiction “Viola come il mare 2” nel Viterbese: secondo la testimonianza della donna, sarebbe stata aggredita per la musica troppo alta.

Can Yaman denunciato da una negoziante: “Aggredita per la musica troppo alta”

Lo hanno dovuto tenere in quattro, ho avuto paura. Ha dato anche un calcio ad una delle persone che lo stavano bloccando, questo il racconto della commerciante di Civita Castellana che ha denunciato l’attore per aggressione. La donna, secondo quanto spiegato da Il Massaggero, si trovava nel suo negozio durante le riprese della fiction Viola come il mare 2 quando sono successi i fatti.

“Sono stata sequestrata nel mio negozio, senza possibilità di ricevere clienti. Per passare il tempo ho acceso la radio ed è arrivato lui, a lamentarsi del volume troppo alto della musica: era una furia, voleva avventarsi su di me”.

Il racconto

“Sono entrata in negozio alle 7 di lunedì per le pulizie, ma una volta dentro non potevo uscire, accogliere i clienti o ricevere i pacchi – ha raccontato la donna – In pratica ero sequestrata dentro. Ho acceso la radio, ma sono entrate due persone per chiedermi di spegnerla. E mentre spiegavo loro il mio punto di vista, è arrivato Can Yaman infuriato. Ho avuto paura”.

Poco dopo l’ingresso dell’attore, è arrivata anche la collega Francesca Chillemi che ha provato invece a tranquillizzarla. L’episodio si è tenuto davanti ad altri testimoni della piazza che potrebbero essere chiamati a testimoniare.

“Prima che fosse allestito il set, avevo spiegato della perdita economica, con il negozio chiuso, sia alla casa di produzione che al Comune, chiedendo un risarcimento del danno economico subito, con incassi giornalieri alla mano. Ma non mi hanno ascoltato”. Nessuna risposta fino a quando non ha minacciato di denunciare l’attore. “Quando hanno capito le mie intenzioni, mi hanno offerto 600 che ho rifiutato”, ha continuato a raccontare la donna. A sostenerla, il suo avvocato, Giuseppe Romano: “Hanno cercato di tamponare l’aggressione con un risarcimento, non vogliamo speculare su quanto accaduto, ma non è stato organizzato tutto al meglio. La mia assistita si è sentita aggredita, anche se solo verbalmente. E a fine serata ha scoperto la porta danneggiata”.

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