Si era ammalata di cancro, una donna viene licenziata a Mestre. La donna lavorava da 20 anni in un’azienda di pulizie. Fino a quando non si è ammalata di cancro ed è stata licenziata. Questa, almeno, è la tesi che sostiene il marito della signora in una intervista rilasciata al giornale Il Gazzettino.
Si ammala di cancro e viene licenziata
La donna ha lavorato per 20 anni in una ditta di pulizie con l’appalto alla caserma Matter di Mestre, alla Bafile di Malcontenta e a quella di Forte Sant’Andrea a Venezia. La donna si era assentata dal lavoro dopo aver scoperto di essersi ammalata di cancro. Tuttavia, sebbene il periodo di convalescenza fosse durato 4 mesi, la donna si sarebbe assentata dal lavoro solo per dieci giorni. Contro persino il parere dei medici, i quali le avevano consigliato di prendersi più tempo per poter riposare e avere una pronta guarigione.
Il licenziamento
La motivazione di questo licenziamento è che, nel momento del ritorno a lavoro, i posti sarebbero stati tutti oramai occupati. La donna, se avesse voluto continuare ad esercitare la professione avrebbe dovuto trasferirsi in un’altra sede (Malcontenta). Mettendo per iscritto la possibilità di spostamento. Sempre attraverso le parole del marito, si scopre che sua moglie usufruisce anche della legge 104 per poter assistere alla madre disabile.
Per legge, i lavoratori che assistono un familiare malato dovrebbero poter esercitare nella sede di lavoro più vicina a quest’ultimo. L’ingiustizia è perciò duplice, in quanto, il trasferimento non avrebbe dovuto esserci, senza il consenso della donna.