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Cane sordo e cieco picchiato da un gruppo di ragazzi a Bono: Alex morto dopo tre giorni di agonia

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Alex è morto dopo tre giorni di agonia. Il cane anziano era stato brutalmente malmenato da un gruppo di giovani nella notte del 31 agosto a Bono, durante festeggiamenti di San Raimondo. La LAV (Lega Antivivisezione) esige giustizia per Alex, affinché i responsabili di questo ignobile atto vengano identificati e puniti.

Alex, un cane sordo e cieco, è stato brutalmente picchiato da un gruppo di ragazzi

È stato malmenato crudelmente da un gruppo di giovani nella notte del 31 agosto. Dopo tre giorni di sofferenza, il cane Alex non ce l’ha fatta. L’aggressione ai danni dell’anziano animale, sordo e cieco, si è verificata durante i festeggiamenti di San Raimondo a Bono, in provincia di Sassari. Purtroppo, martedì 3 settembre, Alex è deceduto.

“Con profondo sgomento e indignazione, denunciamo il tragico e barbaro atto di violenza avvenuto nella notte del 31 Agosto a Bono, durante i festeggiamenti di San Raimondo. Alex era un cane anziano, sordo e cieco, ed è stato brutalmente aggredito e picchiato da un gruppo di ragazzini, sotto lo sguardo indifferente di numerosi presenti, si legge in un post pubblicato sulla pagina della LAV (Lega Antivivisezione) di Sassari.

“Dopo giorni di atroce agonia, il povero animale è deceduto ieri, 3 settembre. Alex, rappresentava l’immagine della fragilità e della fiducia incondizionata verso gli esseri umani, invece, è stato vittima di una crudeltà gratuita e insensata, perpetrata per divertimento”, prosegue ancora il messaggio accompagnato da una foto del cagnolino. “È sconvolgente il fatto che nessuno tra i presenti abbia avuto il coraggio di intervenire per porre fine a tale atrocità. Questo evento non può passare sotto silenzio”

“Esigiamo giustizia per Alex, affinché i responsabili di questo ignobile atto vengano identificati e puniti con la massima severità. Le autorità competenti devono agire rapidamente per far luce su quanto accaduto e assicurare alla giustizia i colpevoli di questo crimine“, conclude l’associazione.

 

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