Cronaca

Cani fastidiosi in condominio, i padroni rischiano il carcere fino a 3 mesi

Quando si parla si animali in condominio si entra sempre in un terreno minato. Gli animali, per quanto cari ai propri padroni, per motivi più che legittimi, possono non piacere o risultare fastidiosi ad altri. Dunque cosa fare quando il cane del vicino diventa fastidioso?

Cani fastidiosi in condominio, proprietari in carcere

Sulla vita degli animali in condominio la Cassazione si è pronunciata negli ultimi anni con sentenze davvero interessanti. In una società che comunica sempre meno, gli animali sono diventati i migliori compagni di vita delle persone. Veri e propri membri della famiglia. Da qui sentenze che hanno riconosciuto al cane un vero e proprio diritto di abbaiare, in quanto comportamento tipico della sua natura che non può essere coartato completamente (Cass. 7856/2008).

Vero però che, se il pianto o l’abbaiare del cane è eccessivo per tempo e intensità e per numero di soggetti che ne risultano disturbati, il proprietario può incorrere nel reato contravvenzionale previsto dall’art 659 c.p “Disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone” che comporta l’arresto fino a tre mesi e l’ammenda fino a 309 euro. Compresi i diritti delle parti contrapposte, quali sono le azioni legali.

A chi rivolgersi quando il cane abbaia?

Abbiamo visto che se un cane piange e reca disturbo a una “pluralità indeterminata di persone” si può agire denunciando penalmente il fatto ai carabinieri.

Si può anche agire penalmente, ma a tutela del cane che piange, sempre rivolgendosi alle forze dell’ordine, se si rileva uno stato di abbandono o di maltrattamento dell’animale, perché magari lasciato tutto il giorno solo sul terrazzo senza riparo e senza possibilità di accesso all’interno dell’abitazione.

Nel caso poi in cui allo stato di abbandono dell’animale si accompagnino condizioni igieniche che denotano trascuratezza nella cura della bestiola è possibile coinvolgere anche la Asl locale. In casi del genere non è difficile che, rivolgendosi all’autorità giudiziaria, venga disposto il sequestro dell’animale.

Possibile altresì rivolgersi alla polizia municipale se i regolamenti comunali contengono specifiche disposizioni che disciplinano la condotta dei cani negli appartamenti.

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