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Svolta storica a Capaccio Paestum: si dimette Alfieri, poi tutta la maggioranza

Franco Alfieri arresti domiciliari
Franco Alfieri
Franco Alfieri arresti domiciliari

L’amministrazione comunale di Capaccio Paestum, guidata da Franco Alfieri, è ufficialmente giunta al termine. Alle 17 di ieri, come anticipato nei giorni precedenti, i 15 consiglieri di maggioranza si sono presentati presso lo studio del notaio Antonio Paolino per rassegnare in blocco le dimissioni, determinando così lo scioglimento immediato del Consiglio comunale e aprendo la strada alle nuove elezioni amministrative previste per la primavera del 2025 come riportato dal quotidiano Il Mattino oggi in edicola.

Sebbene la decisione fosse attesa, nel pomeriggio erano emersi alcuni dubbi, soprattutto dopo che Alfieri, ottenuta l’autorizzazione dal Tribunale, si era recato personalmente in municipio, accompagnato dalla Guardia di Finanza, per autenticare la firma delle dimissioni precedentemente trasmesse agli enti competenti.

Capaccio Paestum, è finita l’era Franco Alfieri

La convalida si era resa necessaria poiché il documento iniziale risultava privo di validità, a causa della mancata autenticazione della firma. La scelta di procedere in questo modo ha suscitato discussioni, in quanto la sola decadenza del sindaco avrebbe comportato un periodo di 20 giorni prima che le dimissioni diventassero irrevocabili.

Solo successivamente, la Prefettura avrebbe potuto nominare un commissario straordinario, affidando la gestione del Comune a un’amministrazione commissariale fino al 2026. Tuttavia, la decisione dei consiglieri di dimettersi comunque ha evitato un lungo commissariamento, consentendo il ritorno alle urne già a maggio 2025. Un segnale politico chiaro, che sancisce la fine dell’era Alfieri e manifesta la volontà di non lasciare il Comune privo di una guida eletta per un periodo prolungato.

La giornata

L’arrivo di Franco Alfieri nel primo pomeriggio ha sorpreso molti, generando una reazione emotiva tra i dipendenti comunali. Non sono mancati applausi e saluti commossi, segno del forte legame che l’ex sindaco aveva instaurato con una parte della macchina amministrativa. Nelle stesse ore si preparava il passo definitivo: le dimissioni della maggioranza consiliare, che hanno formalizzato la conclusione dell’esperienza amministrativa.

Alla firma davanti al notaio Paolino erano presenti: Angelo Quaglia, presidente del Consiglio comunale, Igor Ciliberti, Antonio Scariati, Pasquale Accarino, Angelo Merola, Giovanni Cirone, Ulderico Paolino, Gianmarco Scariati, Maria Rosa Giuliano, Luca Sabatella, Serena Landi, Annalisa Gallo, Adele Renna, Domenico Di Riso e Rossella Anna Tedesco.

Le polemiche

La vicenda ha inevitabilmente scatenato polemiche politiche, soprattutto dai banchi dell’opposizione. Il senatore di Fratelli d’Italia, Antonio Iannone, ha attaccato duramente il Partito Democratico e la gestione della crisi amministrativa: “È il “dimissioni day” a Capaccio Paestum. Per cinque mesi nessuno si è dimesso, poi, in un solo giorno, si sono dimessi tutti. Una vergogna senza precedenti targata Pd. Alfieri, finalmente con dimissioni valide, e i suoi consiglieri comunali hanno decretato la fine della consiliatura. Peccato che lascino un Comune in dissesto finanziario, il cui peso graverà anche sui capaccesi che devono ancora nascere, alimentando un senso di disillusione che resterà negli annali”. Accuse forti, che riflettono le tensioni politiche locali e segnano ufficialmente l’inizio della campagna elettorale per la successione alla guida del Comune.

Le elezioni del 2025 si preannunciano particolarmente combattute. Già nella serata di ieri, le opposizioni, con Carmine Caramante, candidato sindaco nell’ultima tornata elettorale, si sono riunite nella Sala Erica per un primo confronto. Nel frattempo, si attende nelle prossime ore la nomina del commissario straordinario da parte della Prefettura.

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