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Carabiniere ucciso a Roma: trovata l’arma del delitto

È stato firmato il decreto di fermo per Natale Hjort ed Elder Lee i due giovani turisti americani accusati di aver assassinato a Roma la notte scorsa il vice brigadiere dei carabinieri di 35 anni originario di Somma Vesuviana. Gli investigatori hanno trovato anche l’arma del delitto.

Trovata l’arma utilizzata per l’omicidio del carabiniere

Gli investigatori hanno trovato anche l’arma del delitto. Si tratta di un coltello che era nascosto nella stanza dell’Hotel a 4 stelle dove alloggiavano. Invece in una fioriera fuori all’hotel è stato trovato il borsello rubato al pusher che li aveva truffati. I due hanno ammesso gli addebiti ma le due versioni sono contrastanti. A colpire il vice brigadiere è stato Elder Lee, il suo amico invece ha raccontato di non essere a conoscenza che Lee avesse un coltello con se. Il giovane voleva un grammo di cocaina del pusher per restituirgli lo zaino rubato.

I due temevano una nuova truffa dal pusher che poco prima gli aveva dato dell’aspirina invece della droga pagata. Ma sull’occultamento dell’arma la versione dei due americani è discordante. Il giovane assassino ha riconosciuto come suo il coltello mostrato in foto dagli investigatori.

Le accuse

Natale Hjort è accusato di concorso in omicidio perché ha bloccato l’altro carabiniere Varriale che cercava di soccorrere il suo collega. Sono stati posti in isolamento nel carcere di Regina Coeli. Entrambi sono accusati di omicidio aggravato in concorso e tentata estorsione. I due, entrambi 19enni, sono stati individuati grazie alle immagini delle telecamere di video sorveglianza e alle testimonianze di chi ha assistito all’aggressione

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