L’ex comandante dei Carabinieri della stazione di Piacenza Levante, Marco Orlando, si è avvalso della facoltà di non rispondere di fronte al Gip. “Dopo trent’anni di onorata carriera secondo voi come posso stare? Non ho mai avuto una sanzione disciplinare in trent’anni, le mie note caratteristiche sono eccellenti, quindi immaginate umanamente come posso stare“. Ha dichiarato ai giornalisti, lasciando il tribunale di Piacenza dopo l’interrogatorio di garanzia il maresciallo indagato nell’inchiesta della locale procura.
Inchiesta sui Carabinieri di Piacenza: il maresciallo Orlando si avvale della facoltà di non rispondere
Orlando di fronte al gip Luca Milani si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il suo avvocato, Antonio Nicoli, ha spiegato che “valuteremo nel prosieguo” se chiedere di essere sentiti. Il maresciallo, ora ai domiciliari, è accusato di falso in concorso, arresto illegale, perquisizione arbitraria e abuso d’ufficio.
Ad aggravare la sua posizione c’è anche il racconto, affidato ad alcuni organi di stampa, di una transessuale brasiliana che ha riferito di essere stata obbligata a collaborare con i carabinieri della Levante proprio da Orlando, che l’avrebbe minacciata di rimandarla in Brasile. Ora la trans ha chiesto ai magistrati di essere sentita come persona offesa.
Questa mattina di fronte al gip è stata sentita anche Maria Luisa Cattaneo, la compagna dell’appuntato Giuseppe Montella, secondo gli inquirenti il principale promotore degli illeciti in caserma. Anche la donna si trova al momento agli arresti domiciliari.