Tensione nel carcere di Secondigliano dove un infermiere è stato aggredito da due detenuti con problemi psichiatrici. A denunciare l’ennesima violenza nel Penitenziario napoletano è stato Samuele Ciambriello, garante campano per le persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale.
Carcere di Secondigliano, infermiere aggredito da due detenuti
Un’altra aggressione si è verificata ai danni del personale sanitario all’interno di un istituto penitenziario. Un infermiere è stato aggredito nel carcere di Secondigliano da due detenuti con problemi psichiatrici. Samuele Ciambriello, garante campano per le persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, ha espresso la sua solidarietà all’infermiere coinvolto nell’incidente.
Il garante ha dichiarato: “Condivido la solidarietà espressa dal Presidente Vincenzo De Luca nei confronti degli operatori sanitari che operano all’interno degli Istituti penitenziari, spesso vittime di aggressioni da parte dei detenuti, in particolare quelli con problemi psichiatrici. La situazione della salute mentale negli istituti penitenziari è un’emergenza. Oltre alla terapia farmacologica, non è possibile garantire altre forme di assistenza, poiché è necessaria una squadra di professionisti (animatori, assistenti sociali, tecnici della riabilitazione psichiatrica, educatori e specialisti) che attualmente non è presente.” Questo è quanto ha continuato a sottolineare il garante Ciambriello.
“Mi rivolgo al Presidente De Luca affinché, con la sua autorità e credibilità, garantisca l’attuazione delle delibere approvate. È fondamentale assicurare la presenza di un psichiatra ogni 500 detenuti, a partire dal carcere di Poggioreale, dove attualmente ci sono oltre 2000 detenuti, di cui 600 con problemi psichiatrici e 80 psicotici, ma solo 2 psichiatri disponibili. È necessario applicare il decreto n.6 del 25 gennaio 2018, ex art.33.3, e istituire immediatamente un’Unità operativa semplice all’interno del Dipartimento di Salute Mentale, composta da psichiatri, psicologi, infermieri, assistenti sociali, tecnici della riabilitazione psichiatrica, educatori e operatori socio-sanitari, come previsto dalla delibera, ma ancora non attuata, a partire dal carcere di Poggioreale. Sono profondamente indignato per la chiusura delle due strutture psichiatriche a Sant’Angelo dei Lombardi, con 10 posti, e a Benevento, con 6 posti. Due anni fa, il consiglio regionale ha approvato l’apertura di una nuova REMS (Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza), ma ad oggi non è stato fatto nulla. Bisogna creare alternative per i detenuti psichiatrici, il carcere deve essere l’ultima risposta!”