Tregua finita per le cartelle esattoriali. Ma cosa succede da settembre 2021? In arrivo una pioggia di pagamenti, accertamenti esecutivi, pignoramenti si abbatterà su milioni di famiglie. Ecco tutto quello che sarà inviato dall’Agenzia delle Entrate e le principali scadenze da rispettare.
Cartelle esattoriali, cosa succede da settembre 2021?
Per le cartelle esattoriali agosto sarà l’ultimo mese di tregua. Da settembre ricomincia il valzer delle notifiche, delle scadenze, dei pagamenti. La vera post pandemia, almeno a livello di tasse, more, arretrati e solleciti.
Una pioggia di cartelle esattoriali, atti ingiuntivi, avvisi di accertamenti esecutivi, pignoramenti: tutto quello che era stato bloccato dalla crisi sanitaria arriverà quasi in simultanea sugli italiani. Un traumatico ritorno alla realtà reso ancora più grave per chi in questi mesi segnati dal Covid ha visto la sua posizione economica vacillare più di prima.
Ma sarà comunque possibile rateizzare. Una delle strade possibili per evitare un impatto che per molti potrebbe avere delle conseguenze importanti.
Cartelle esattoriali, le scadenze per rottamazione ter e saldo e stralcio
Sono stati anche ridefiniti i termini per il pagamento delle rate per la rottamazione ter e per il saldo e stralcio che avrebbero dovuto essere versate nel 2020.
Se si vuole evitare di perdere l’agevolazione chi è in regola con il 2019 dovrà rispettare questo calendario:
- entro il 2 agosto 2021 si pagano le rate scadute il 28 febbraio 2020 (rottamazione-ter) e 31 marzo 2020 (saldo e stralcio);
- entro il 31 agosto 2021 si paga la rata scaduta il 31 maggio 2020 (rottamazione-ter);
- entro il 30 settembre 2021 si pagano le rate scadute il 31 luglio 2020 (rottamazione-ter e saldo e stralcio);
- entro il 31 ottobre 2021 si paga la rata scaduta il 30 novembre 2020 (rottamazione-ter).
- Le rate che sono invece scadute a febbraio, marzo, maggio e luglio 2021 dovranno essere pagate entro il 30 novembre 2021.
- Tolleranza di 5 giorni
Va ricordato che la tolleranza prevista per effettuare il versamento è di 5 giorni lavorativi. E quindi dal 2 agosto si può slittare massimo fino al 9 agosto.
Come sapete anche le cartelle esattoriali sono sospese fino al 31 agosto. Da quel giorno in poi l’Agenzia delle Entrate rimette in moto la sua macchina della riscossione. È previsto, nell’arco di pochi mesi, l’invio di milioni di cartelle esattoriali. Arriveranno ad altrettante famiglia italiane.
Entrate tributarie e non tributarie: si ricomincia
Non solo rottamazioni e cartelle esattoriali. Il 31 agosto si conclude anche la sospensione di tutte le entrate tributarie e non tributarie. Arriveranno quindi:
- cartelle di pagamento
- avvisi di accertamento esecutivo
- avvisi di addebito Inps
- Cartelle esattoriali, ipoteche, pignoramenti
Il 31 agosto termina anche la tregua per le procedure cautelari ed esecutive, in pratica i fermi amministrativi, ipoteche e pignoramenti.
Riprendono anche gli obblighi di accantonamento che derivano da pignoramenti presso terzi effettuati prima dell’entrata in vigore del decreto rilancio. Riguardano:
- stipendi
- salari
- altre indennità relative al rapporto di lavoro o impiego
- pensioni e trattamenti assimilati.
Da settembre ripartono anche le verifiche per eventuali inadempienze delle Pubbliche amministrazioni e delle società con una partecipazione pubblica prevalente.
Un’ondata di cartelle esattoriali e atti ingiuntivi (o simili), che si appresta ad abbattere su una buona fetta di italiani.
La tregua, che è stata lunga, finirà prima ancora dell’autunno.
Azzerate solo le cartelle esattoriali 2000/2010
Per chi ha vecchi debiti con l’erario resta una sola consolazione: l‘azzeramento delle cartelle esattoriali che risalgono al periodo 2000-2010 e che sono al di sotto delle 5.000 euro. Ma di questo beneficio – è bene ricordarlo – ne potranno beneficiare solo le persone, o le famiglie, che hanno un reddito inferiore a 30.000 euro.
Per le altre nessuno sconto. Sarà solo possibile una eventuale rateizzazione.
Oltretutto l’azzeramento di questo importante carico di arretrati consentirà all’Agenzia delle Entrate di occuparsi con maggiore determinazione della riscossione di debiti più recenti, in particolare quelli che sono più consistenti (da 5.000 euro a salire, ma non solo).
Il sito del Ministero della Salute