In arrivo milioni di cartelle esattoriali a partire dal 31 agosto: sono quelle rimaste in sospeso a causa della pandemia. Un carico di pagamenti notevole, con un arretrato che si è accumulato. Saldare tutto il pregresso in una sola rata sarà complesso (se non impossibile per tanti), come si potrà rateizzare gli importi dovuti? E soprattutto sarà possibile?
Nel frattempo ecco cosa arriverà a partire dai primi giorni di settembre:
- cartelle esattoriali
- avvisi di accertamento dell’Agenzia delle Entrate
- addebiti degli enti previdenziali
- atti di accertamento emanati da Agenzie delle Dogane
- ingiunzioni di enti locali
Cartelle esattoriali: la rateizzazione
E allora, sarà possibile rateizzare questi pagamenti? Nel Decreto Rilancio si spiega che la decadenza da ogni tipo di agevolazione, e quindi anche dalla rateizzazione, scatta se non sono state pagare 10 rate, anche non consecutive.
Comunque, per tutte quelle cartelle esattoriali che sono scadute durante il periodo della sospensione il governo ha stabilito che sarà possibile chiedere la rateizzazione. Ovviamente se si accede alla rateizzazione verrà anche interrotta qualsiasi attività di recupero delle cifre da parte dell’ente chiamato a riscuotere (e quindi saranno bloccati anche eventuali pignoramenti).
Cartelle esattoriali: rottamazione e saldo e stralcio
L’esecutivo, come saprete ha anche rivisto le scadenze per le rate della rottamazione ter e del saldo e stralcio.
Questo il nuovo calendario delle scadenze:
- 31 luglio 2021: scade il pagamento delle rate in scadenza il 28 febbraio e il 31 marzo 2020;
- 31 agosto 2021: scade il pagamento delle rate in scadenza il 31 maggio 2020;
- 30 settembre 2021: scade il pagamento delle rate in scadenza il 31 luglio 2020;
- 30 ottobre 2021: scade il pagamento delle rate in scadenza il 30 novembre 2020;
- 30 novembre 2021: scade il pagamento delle rate in scadenza nel 2021.
La rimodulazione è stata approvata con un emendamento per dare più tempo per saldare ai contribuenti.
Cartelle esattoriali: quelle cancellate
A proposito delle cartelle esattoriali non bisogna dimenticare l’unica buona notizia pervenuta in queste settimane: sono state azzerate tutte le cartelle esattoriali non versate tra il 2000 e il 2010 e che sono inferiori a 5.000 euro.
L’agevolazione sarà comunque riconosciuta solo per chi non ha redditi annui superiori a 30mila euro.
Sono escluse dalla “rottamazione” le infrazioni al codice della strada e pagamenti dovuto per una sentenza dei tribunali.
Come ricorderete la misura avrebbe dovuto essere molto più ampia. Nella prima versione l’azzeramento avrebbero dovuto riguardare tutte le cartelle tra il 2000 e il 2015. Una mole notevole di arretrati. E, diciamolo, anche un toccasana per tanti che aspettano di ricevere, a questo punto da settembre in poi, l’arrivo di “cattive notizie” sotto forma di cartelle esattoriali o ingiunzioni di pagamento.
Si è deciso poi di ridurre la portata del “taglio” perché conti alla mano avrebbe avuto costi molto più elevati per lo Stato.
Con la cancellazione delle cartelle 2000/2010 i costi per lo Stato sono relativamente ridotti. Anche perché – come detto – molte di queste cartelle esattoriali erano ormai inesigibili e rappresentavano per l’Agenzia delle Entrate solo una palla al piede. Ovvero, per tentare di recuperare quelle somme non si adottavano misure efficaci per la riscossione di debiti molto più recenti e in diversi casi anche molto più consistenti.
Cartelle esattoriali: come sapere dell’azzeramento?
A questo proposito, per verificare se siete rientrati nell’azzeramento delle cartelle più vecchie (molte delle quali ormai inesigibili), è possibile collegarsi con il sito dell’Agenzia delle Entrate (qui). Sarà sufficiente avere il codice fiscale, la mail e il numero identificativo della comunicazione attivata dall’Agenzia delle Entrate.