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Il 29 novembre del 1986 ci lascia Cary Grant, l’attore hollywoodiano dal ascino spumeggiante e dall’ironia raffinata

Cary Grant (nome d’arte di Archibald Alexander Leach) fu uno degli attori più brillanti e affascinanti di Hollywood, dotato di una naturale e raffinata eleganza, di una notevole prestanza fisica e di un sottile senso dell’ironia.
Ha recitato in un centinaio di film, in prevalenza commedie brillanti, non disdegnando però ruoli in pellicole sentimentali, drammatiche e in alcuni celebri thriller di Alfred Hitchcock, il quale ebbe a dichiarare che Cary Grant fu l’unico attore nella sua carriera che avesse veramente amato.

Ian Fleming disse, invece, di essersi almeno in parte ispirato a Grant nel delineare il personaggio dell’agente segreto James Bond. L’American Film Institute lo ha inserito al secondo posto tra le più grandi star della storia del cinema.

Cary Grant, celebre attore britannico

Cary Grant (nome d’arte di Archibald Alexander Leach) nato a Bristol il 18 gennaio del 1904, è stato un attore britannico naturalizzato statunitense. Inglese di nascita, ma trasferitosi negli Stati Uniti all’inizio degli anni Venti.

Fu compagno di classe di Paul Dirac presso la Bishop Road Junior School di Bristol. Privato dell’affetto della madre (ricoverata in una clinica per malattie mentali) quando era ancora ragazzo, a quindici anni interruppe gli studi e, falsificando la firma del padre, riuscì a presentare un documento che lo autorizzava a partire con la compagnia di saltimbanchi di Bob Pender.


Cary Grant e Ingrid Bergman in Notorious – L’amante perduta (1946).

Girò così gran parte delle province inglesi, imparando il mestiere di funambolo e di attore di music hall. Nel 1920 partì con la compagnia Pender alla volta degli Stati Uniti, per partecipare allo spettacolo Good Times in programma a Broadway.

Ottenuto un discreto successo, decise di rimanere in America ed esercitò i più svariati mestieri per mantenersi. Dopo tre anni ritornò brevemente in Inghilterra per poi ripartire definitivamente qualche mese dopo per gli Stati Uniti, dove riprese a esibirsi sui palcoscenici ballando, cantando e recitando fino ai primi anni trenta, quando entrò a far parte della casa di produzione Paramount in qualità di caratterista e factotum.

Gli anni Trenta

Iniziata così la sua avventura hollywoodiana, nel 1932 la casa produttrice gli impose di cambiare il suo nome in Cary Grant, facendolo debuttare sullo schermo con una piccola parte nel film This Is the Night. Lo studio però lo confinò a ruoli di seduttore in pellicole in cui giganteggiavano donne fatali del calibro di Marlene Dietrich (Venere bionda, 1932) e Mae West (Lady Lou e Non sono un angelo, entrambi del 1933).



Grazie al regista George Cukor, nel 1935 Grant ottenne il ruolo di protagonista, al fianco di Katharine Hepburn, nella commedia Il diavolo è femmina, in cui ebbe la possibilità di dimostrare le sue notevoli doti di attore brillante. Da allora Grant sarebbe stato il re della cosiddetta “commedia sofisticata”, grazie al suo atteggiamento distinto e scanzonato, al suo impeccabile fascino e alla sua autoironia.

Spesso al fianco dell’altrettanto dinamica Katharine Hepburn, Grant fu interprete di capolavori del cinema come gli esilaranti L’orribile verità (1937) di Leo McCareySusanna! (1938) di Howard HawksIncantesimo (1938) e Scandalo a Filadelfia (1940) di Cukor, cimentandosi anche nel genere avventuroso con Gunga Din (1939) di George Stevens e con Avventurieri dell’aria (1939) ancora di Hawks.

Gli anni Quaranta e Cinquanta

Negli anni quaranta e cinquanta, Grant continuò a mietere successi nella commedia: fu il superbo protagonista di Arsenico e vecchi merletti (1944), diretto da Frank Capra, e di due pellicole dirette da Howard HawksEro uno sposo di guerra (1949), e Il magnifico scherzo (1952).


Cary Grant nel 1941.

A partire dagli anni Quaranta si cimentò con particolare fortuna anche nel thriller; sotto la regia del “maestro del brivido” Alfred Hitchcock fu protagonista nei film Il sospetto (1941) con Joan FontaineNotorious – L’amante perduta (1946), al fianco di Ingrid BergmanCaccia al ladro (1955) con Grace Kelly, e Intrigo internazionale (1959), con Eva Marie Saint.

Pur dichiarando di aver molto apprezzato il lavoro con attrici quali Ingrid BergmanAudrey Hepburn, la partner preferita di Grant fu Grace Kelly, della quale egli ammirava la naturalezza. L’intesa sul set di Caccia al ladro sfociò in una profonda e duratura amicizia che i due attori mantennero per il resto delle loro esistenze.

Gli anni Sessanta

Durante la metà degli anni cinquanta Grant fondò anche la sua personale casa di produzione, la Grantley Productions, con cui produsse e interpretò alcuni film distribuiti dalla Universal che ebbero un grande successo di pubblico: Indiscreto (1958), Operazione sottoveste (1959), Il visone sulla pelle (1962), Sciarada (1963), e Il gran lupo chiama (1964).



Cary Grant nel 1958.

 


Nel corso della sua lunga carriera, Cary Grant ricevette solo due candidature all’Oscar: nel 1942 con Ho sognato un angelo (1941) e nel 1945 con Il ribelle (1944); solo nel 1970 gli venne assegnato un premio Oscar alla carriera. Tuttavia egli fu eletto dall’AFI la seconda più grande star maschile del cinema e Premiere Magazine lo elesse la più grande stella del cinema maschile di sempre.

Dopo il ritiro

Dopo essersi ritirato dalle scene nel 1966 con il film Cammina, non correre, divenne dapprima consulente creativo, poi membro del consiglio di amministrazione di Fabergé, celebre casa di cosmetici. Parsimonioso al limite dell’avarizia, pretese – per contratto – che gli abiti indossati nei film restassero, a fine lavorazione, di sua proprietà.

Negli ultimi anni della sua vita Cary Grant intraprese un tour, “Una conversazione con Cary Grant”, che lo portò in numerosi teatri degli Stati Uniti e nel corso del quale rispondeva a domande postegli dal pubblico.



Particolare il suo pensiero in materia di impegno nel sociale degli attori: Grant riteneva che non se ne dovessero occupare, come pure che non fosse affar loro intromettersi o schierarsi in politica.

Nonostante questa ferma presa di distanza dalla politica, quando nei primi anni cinquanta ebbe inizio la famigerata stagione detta della “caccia alle streghe”, Cary Grant fece sentire la sua voce denunciando quanto andava accadendo come attività antidemocratiche e barbare e quando la commissione voluta dal senatore McCarthy tentò di mettere sotto accusa Charlie Chaplin, solidarizzò apertamente col grande regista e attore inglese.

È noto un altro episodio che si può far risalire a questa sfera: una volta venne invitato dalla sua amica Betty Ford, moglie del presidente statunitense a una manifestazione organizzata dal partito repubblicano. Vi si presentò, stando sempre accanto alla First Lady, ma una volta presa la parola, rivolgendosi alla gremitissima sala: ringrazio la mia amica, disse, “Per avermi invitato a una iniziativa del vostro partito“.

La morte

Il 29 novembre del 1986, mentre si trovava a Davenport per un tour, Cary Grant fu colto da malore mentre stava impartendo le ultime direttive al suo staff in previsione di una esibizione teatrale serale. In un primo momento non volle andare in ospedale, pensando che non si trattasse di nulla di grave ed evitando così di attrarre l’attenzione dei media.



Tuttavia, dopo qualche ora e stante il visibile peggioramento delle sue condizioni, su insistenza della moglie Barbara fu ricoverato d’urgenza ma morì la sera stessa, alle 23:22, per un’emorragia interna.

Rispettando le sue volontà, non fu tenuto nessun funerale pubblico e il suo corpo fu cremato. Le ceneri, affidate alla moglie Barbara e alla figlia Jennifer, furono sparse in un luogo mai ufficializzato (si suppone nell’Oceano Pacifico).

Vita privata

La vita sentimentale di Cary Grant fu molto movimentata, caratterizzata da ben cinque matrimoni. La prima moglie fu l’attrice Virginia Cherrill, con la quale restò sposato solo un anno, nel 1934; la seconda fu la miliardaria Barbara Hutton, che sposò nel 1942 e dalla quale divorziò nel 1945; sposò poi nel 1949 l’attrice Betsy Drake dalla quale divorziò nel 1962.

Nel 1965 si unì in matrimonio con l’attrice Dyan Cannon, dalla quale ebbe la sua unica figlia, Jennifer, anche lei divenuta attrice; il matrimonio con la Cannon durò fino al 1968. La quinta e ultima moglie fu Barbara Jaynes, che sposò nel 1981.


Cary Grant e Sophia Loren.

Per ammissione della stessa attrice italiana, negli anni Sessanta Grant ebbe un flirt con Sophia Loren, all’epoca già sposata con il produttore Carlo Ponti. Ha anche avuto una relazione con Maureen Donaldson dal 1973 al 1977.

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