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Caserta, dopo la clamorosa evasione di un detenuto del carcere di Carinola, la denuncia di Capece(SEPPE): ” Sottovalutati nostri richiami a maggiore sicurezza nei penitenziari.”

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Immagine di repertorio

A seguito della clamorosa evasione di poche ore fa, di un detenuto del carcere di Carinola dall’Ospedale di Sessa Aurunca, il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE chiede un incontro urgente con i vertici del DAP e del Ministero della Giustizia.

La denuncia di Capece(SEPPE): ” Sottovalutati nostri richiami a maggiore sicurezza nei penitenziari.”

Dopo la clamorosa evasione, poche ore fa, di un detenuto del carcere di Carinola dall’Ospedale di Sessa Aurunca, dove doveva fare una visita, il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE chiede un incontro urgente con i vertici del DAP e del Ministero della Giustizia. Spiega Tiziana Guacci, segretario regionale del SAPPE Campania: “Quel che sta succedendo nelle ultime settimane nelle carceri della Campania – tra suicidi, aggressioni, risse, evasioni – è di inaudita gravità ed è la conseguenza dello scellerato smantellamento delle politiche di sicurezza delle carceri regionali. Il sistema penitenziario, per adulti e minori, si sta sgretolando ogni giorno di più e ha assoluta necessità di interventi urgenti. Sono anni che il SAPPE denuncia che la sicurezza interna delle carceri è stata annientata da provvedimenti scellerati come la vigilanza dinamica e il regime aperto, l’aver tolto le sentinelle della Polizia Penitenziaria di sorveglianza dalle mura di cinta delle carceri, la mancanza in organico di poliziotti penitenziari (sembrerebbe che il detenuto evaso fosse sotto scorta…), il mancato finanziamento per i servizi antintrusione e anti-scavalcamento. Eppure, il provveditorato penitenziario di Napoli se n’è completamente fregato”.

“Sono già in corso le operazioni di polizia per assicurare la cattura dell’evaso, di origine rumena, che spero venga preso quanto prima”, evidenzia Donato Capece, segretario generale del SAPPE. “Si riparta da questa evasione per porre fine all’onda lunga dello smantellamento delle politiche di sicurezza dei penitenziari attuato nel passato. Smembrare la sicurezza interna delle carceri con vigilanza dinamica, regime aperto ed assenza di Polizia Penitenziaria ha infatti favorito inevitabilmente gli eventi critici, che sono costanti e continui. ”

Capece denuncia infine “le quotidiane difficoltà operative con cui si confrontano quotidianamente le unità di Polizia Penitenziaria in servizio nelle carceri” e torna a denunciare il quotidiano e sistematico ricorso alle visite mediche in ospedali e centri medici fuori dal carcere, con contestuale massiccio impiego di personale di scorta appartenente alla Polizia Penitenziaria, per la diffusa presenza di patologie tra i detenuti: “E proprio per questo, per il SAPPE è stato un errore abolire la sanità penitenziaria e delegare tutto alle AA.SS.LL“.

 

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