Scuole chiuse in provincia di Caserta per la giornata di domani, giovedì 4 ottobre. Nuova allerta meteo in Campania. La Protezione Civile regionale ha prorogato l’avviso di allerta meteo per la giornata di domani, giovedì 4 novembre:
- di colore Arancione sulle zone 1,2,3 e 5 (Zona 1: Piana campana, Napoli, Isole, Area Vesuviana; Zona 2: Alto Volturno e Matese; Zona 3: Penisola sorrentino-amalfitana, Monti di Sarno e Monti Picentini; Zona 5: Tusciano e Alto Sele).
- di colore Giallo sulle restanti zone della Campania.
Allerta meteo in Campania: le scuole chiuse a Caserta domani 4 novembre
Dopo il bollettino regionale, molte scuole decidono di restare chiuse per ragioni di sicurezza. Ma quali sono? Vediamo insieme l’elenco completo.
Allerta meteo a Caserta domani, l’elenco delle scuole chiuse
Di seguito, l’elenco delle scuole che resteranno chiuse in Campania:
- Pignataro Maggiore;
- San Nicola la Strada;
- Castel Volturno;
- Bellona;
- Santa Maria Capua Vetere;
- Riardo;
- Castel Morrone;
- Calvi Risorta;
- Portico di Caserta;
- Mondragone;
- Villa di Briano (anche il 5 novembre);
- Villa Literno;
- Sessa Aurunca;
- Falciano del Massico;
- Faicchio;
- Marina di Minturno;
- Caserta (chiuse anche il 5 novembre);
- Teano;
- Caiazzo;
- Piana Monte Verna;
- Capodrise;
- Vitulazio;
- Cancello e Arnone;
- Trentola Ducenta;
- Aversa;
- Parete;
- Alvignano;
- Teverola;
- San Prisco;
- Pastorano;
- Casapesenna;
- Grazzanise;
- Santa Maria la Fossa
(IN AGGIORNAMENTO)
Chi proclama l’allerta meteo?
La macchina della sicurezza scatta quando la Protezione Civile Regionale dirama il bollettino meteorologico giornaliero, nel quale sono indicate le previsioni sulle condizioni atmosferiche nel territorio nelle 24 ore successive. La regione Campania è divisa in 8 aree, per ciascuna viene diffuso un bollettino meteo ad hoc. L’allerta meteo per pioggia o neve viene classificata secondo diversi livelli di allarme identificati da un colore, a seconda della gravità, dal verde (meno grave) al rosso (più grave). La città di Napoli rientra nella Zona 1.
Chi ha la responsabilità della chiusura delle scuole?
In primo luogo, bisogna precisare che le competenze in materia di Protezione Civile sono ripartite tra varie amministrazioni, dalle Regioni ai Comuni, dove il responsabile del settore è il sindaco, e coordinate dal Dipartimento di Protezione Civile Nazionale, incardinato nella Presidenza del Consiglio. Il primo cittadino può disporre, tramite un’ordinanza, la chiusura di scuole, parchi e altri luoghi pubblici per motivi di sicurezza, ma questa decisione non è obbligatoria, non scatta automaticamente in corrispondenza di un determinato livello di allarme, ma è facoltativa e discrezionale e viene esercitata in presenza di una comunicazione di un allarme immediato o se si prevede un aggravamento della situazione meteorologica. Un comportamento non coerente, infatti, esporrebbe il primo cittadino a effetti di responsabilità. In genere, la chiusura delle scuole viene ordinata sempre in corrispondenza di un livello di allarme arancione. Anche il Prefetto può intervenire con i poteri sostitutivi, nel caso non lo faccia il sindaco.
Quali sono i livelli di allerta?
La mappa colorata del livello di rischio riguarda il pericolo piogga e neve. I colori sono quattro – verde (nessun pericolo), giallo (pericolo intermedio), arancione (intermedio) e rosso (massima allerta) – e sono stati uniformati a gennaio 2018, con il nuovo Testo Unico del Codice di Protezione Civile. In passato, infatti, a partire dal 2001, quando con legge costituzionale si è stabilito che il principio di Protezione Civile è materia concorrente, la competenza era andata in capo alle Regioni, che avevano adottato codici disparati. Cosa che rendeva difficile interloquire anche con il Dipartimento Nazionale di Protezione Civile.
L’avviso della Protezione Civile
Si prevedono sull’intero territorio precipitazioni sparse anche a carattere di rovescio o temporale e raffiche di vento nei temporali. Nelle zone in cui vige l’Arancione le precipitazioni, temporali e rovesci, potranno essere di forte intensità. E l’impatto al suolo potrebbe determinare un rischio idrogeologico diffuso nonché un rischio idraulico localizzato.
I principali scenari possibili sono:
- Instabilità di versante, localmente anche profonda, frane superficiali e colate rapide di detriti o di fango;
- Significativi ruscellamenti superficiali, anche con trasporto di materiale, possibili voragini per fenomeni di erosione;
- Allagamenti di locali interrati e di quelli a pian terreno;
- Innalzamento dei livelli idrometrici dei corsi d’acqua minori, con fenomeni di inondazione delle aree limitrofe, anche per effetto di criticità locali (tombature, restringimenti, occlusioni);
- Scorrimento superficiale delle acque nelle strade e possibili fenomeni di rigurgito delle acque piovane con tracimazione e coinvolgimento delle aree urbane depresse;
- Occasionali fenomeni franosi e possibili cadute massi per condizioni idrogeologiche particolarmente fragili, per la saturazione dei suoli.
- Sulla zona 3, area dei Monti di Sarno, Costiera Sorrentino-Amalfitana e Monti Picentini oltre al rischio idrogeologico e ai principali scenari precedentemente citati, si prevede anche un rischio idraulico diffuso.
I rischi dell’allerta gialla
Nelle zone in cui l’Allerta è Gialla le precipitazioni potranno essere anche intense con un rischio idrogeologico localizzato e fenomeni di impatto al suolo come:
- Instabilità di versante, localmente anche profonda, frane superficiali e colate rapide di detriti o di fango;
- Significativi ruscellamenti superficiali, anche con trasporto di materiale, possibili voragini per fenomeni di erosione;
- Allagamenti di locali interrati e di quelli a pian terreno;
- Innalzamento dei livelli idrometrici dei corsi d’acqua minori, con fenomeni di inondazione delle aree limitrofe, anche per effetto di criticità locali (tombature, restringimenti, occlusioni);
- Scorrimento superficiale delle acque nelle strade e possibili fenomeni di rigurgito delle acque piovane con tracimazione e coinvolgimento delle aree urbane depresse;
- Occasionali fenomeni franosi e possibili cadute massi per condizioni idrogeologiche particolarmente fragili, per la saturazione dei suoli.