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Picchia la fidanzata e le impedisce di uscire con le amiche: scatta il divieto di avvicinamento

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Immagine di repertorio

Scatta il divieto di avvicinamento all’ex fidanzata ad Arienzo: a seguito di una mirata attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento personale della Stazione Carabinieri di Arienzo, ha dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa ed ai luoghi abitualmente frequentati dalla stessa come la casa di abitazione ed il luogo di lavoro, serbando da tali luoghi e dalla persona offesa una distanza di almeno 500 metri con l’ulteriore prescrizione di non comunicare in alcun modo con la persona offesa, con divieto di dimora non avendo dato il consenso alle modalità di controllo (braccialetto elettronico), emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Benevento, su richiesta della Procura della Repubblica di Benevento, nei confronti di un giovane uomo, gravemente indiziato dei delitti di atti persecutori e rapina del cellulare ai danni della ex fidanzata.

Arienzo, botte all’ex fidanzata: scatta il divieto di avvicinamento

Le indagini venivano avviate in seguito alla querela sporta dalla persona offesa il 9 febbraio 2024 nella quale la ragazza rappresentava tutte le condotte reiterate moleste, minatorie e persecutorie dell’indagato consistite nel percuoterla in più occasioni con schiaffi, calci e tirate di capelli anche in locali pubblici ed in presenza di terze persone; nel controllarla morbosamente e nel minacciarla di percosse in più occasioni anche mediante messaggi Whatsapp e social.

Nel non farla uscire liberamente con le amiche contattandola ripetutamente per controllarla e facendola sentire in colpa; nel presentarsi nei luoghi dalla stessa abitualmente frequentati, come il luogo di lavoro (dove si faceva trovare nel garage sotterraneo) o i locali dalla stessa frequentati così cagionandole un perdurante e grave stato di ansia e paura, nonché un fondato timore per la propria incolumità ed un mutamento delle sue abitudini di vita consistito nel limitare le uscite, nel guardarsi intorno mentre era in strada e nel parcheggiare l’auto nel parcheggio scoperto del posto di lavoro per evitare di trovarselo nel garage sotterraneo.

Peraltro la persona offesa rappresentava una aggressione particolarmente violenta risalente all’agosto 2022 quando la stessa veniva percossa per ore e rapinata del telefono con la finalità di controllare ancora morbosamente le chat e le foto della stessa per accertare dove la stessa fosse precedentemente andata e come si fosse vestita.

Le indagini

Le dichiarazioni della persona offesa venivano riscontrare dai numerosi messaggi anche audio dalla stessa prodotti nonché dalle s.i.t. di amici e colleghi di lavoro che assistevano alle aggressioni, ricevevano confidenze e vedevano la persona offesa con lividi e segni di percosse dalla stessa ricondotte proprio al prevenuto.

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