Non c’è pace nel carcere di Arienzo: secondo quanto riportato dal Mattino, nella serata di giovedì è scoppiata una rivolta e in seguito una rissa che ha visto protagonisti i detenuti. I reclusi non volevano rientrare in cella, dopo l’ora d’aria pomeridiana. “Diritto alla salute negato”. La madre di un recluso avrebbe portato, inoltre, nel penitenziario hashish nelle parti intime.
Carcere di Arienzo, rissa e rivolta dei detenuti
Nella serata di giovedì si è scatenata una violenta rissa, i reclusi non volevano rientrare in cella, dopo l’ora d’aria pomeridiana: lamentavano il trasferimento, da Poggioreale, di altri detenuti, di cui alcuni con diverse patologie virali e psichiatriche.
A sedare l’evento l’intervento delle guardie che hanno dovuto fare la voce grossa. Due ore di caos che ha generato anche molti dissapori tra compagni di cella. Secondo i detenuti mancano le giuste strumentazioni per poter curare chi ne ha bisogno e viene negato, in questo modo, il diritto alla salute che è fondamentale per chi si trova in un regime di costrizione.
La madre di un recluso introduce droga
Il caso è scoppiato anche a causa di un episodio registrato nei giorni scorsi. La madre di un detenuto, durante un colloquio con il proprio congiunto ha introdotto nelle parti intime e precisamente nella vagina, 62 grammi di hashish da consegnare durante la visita. Ancora una volta, gli agenti hanno scoperto e denunciato l’accaduto.
Un detenuto è stato malmenato perché alcuni compagni di sezione avevano pensato fosse una spia degli agenti e che avesse riferito dell’ingresso della sostanza stupefacente. Ora, è ricoverato in prognosi riservata all’ospedale di Benevento, con diversi traumi. Le sue condizioni sono abbastanza serie.