Ennesima tragedia sul lavoro, questa volta nella zona industriale di Brindisi: un operaio di Marcianise, Pasquale Acconcia, sarebbe rimasto schiacciato da una pala meccanica manovrata da un collega che, sotto shock per quanto avvenuto, è stato colto da un malore. “Non mi sono accorto della sua presenza”, dichiara. Lo riporta Il Mattino.
Tragedia sul lavoro a Brindisi, operaio casertano schiacciato da pala meccanica
L’operaio 52enne, di Marcianise, stava lavorando per una ditta napoletana nella zona industriale di Brindisi quando è rimasto schiacciato da una pala meccanica manovrata dal collega ed ucciso sul colpo. La tragedia si è consumata poco dopo le 10 di ieri, venerdì 14 aprile.
La vittima, che lascia la moglie e due figli, sarebbe morto sul colpo mentre stavano sostituenzo un pezzo del braccio meccanico. Immediato l’allarme ma i sanitari una volta giunti sul posto non hanno potuto far altro che constatarne il decesso, nonostante i vari tentativi di rianimazione. Presenti anche i vigili del fuoco e i carabinieri per i rilievi del caso.
La vittima si trovava in Puglia da qualche tempo e lavorava per una ditta specializzata nella manutenzione e ella realizzazione di infrastrutture ferroviarie. Insieme ad Acconcia, dalla Campania erano arrivati altri colleghi. In seguito all’incidente, sul posto sono intervenuti i tecnici dello Spesal (Servizio per la prevenzione e la sicurezza negli ambienti di lavoro) dell’Asl per che hanno ascoltato i colleghi, devastati dal dolore. Le indagini sono in corso e si attende l’autopsia. Sotto sequestro sono finiti il mezzo meccanico e l’area in cui si è verificata la tragedia.
“Dormiva in camera con me, era una bravissima persona”, ha raccontato in lacrime un collega. “Pasquale si occupava del caricatore, cambiava i pezzi. Come possa essere accaduta una tragedia simile è inspiegabile”, senza parole per la tragedia immane che ha colpito la Campania.
Chi è la vittima
Sotto shock la città di Marcianise che piange il 52enne strappato alla vita nel drammatico incidente. Pasquale da pochi mesi lavorava per la società napoletana, lascia la moglie e due figli piccoli. In passato aveva già avuto un incidente sul lavoro, nel quale perse alcune dita della mano sinistra.
Appartenente ad una famiglia contadina, aveva lavorato anche nei campi e nel periodo estivo di dedicava alla coltivazione di un terreno. Insomma, tutti in città lo conoscevano come “un serio e onesto lavoratore”.
