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Cadavere in auto a Baia Domizia: 82enne si difende dalle accuse

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L'auto incendiata
L'auto incendiata

Nel pomeriggio di ieri, verso ora di pranzo, in un’auto bruciata a Baia Domizia, è stato trovato un cadavere carbonizzato. Il rinvenimento è avvenuto nella località balneare del comune di Cellole.

Cadavere in auto a Baia Domizia

Il cadavere era in un’auto data alle fiamme e nel cui abitacolo è stato trovato l’uomo senza vita. Il corpo sarebbe di Pietro Caprio, 58 anni, padre di due figli, insegnante di educazione fisica all’istituto comprensivo Antonio Sebastiani di Minturno. La vettura è risultata essere intestata alla madre del docente, una 83enne di Cellole. Al momento l’uomo risulta irreperibile anche se non è stata presentata nessuna denuncia di scomparsa.

Per avere certezze sull’identità della vittima sarà necessario attendere l’esito degli accertamenti necroscopici sui resti e l’esame del Dna. Con il passare delle ore cresce negli inquirenti la convinzione che possa trattarsi proprio di lui.

Arrestato un 82enne di Cellole

Nella notte è arrivata una svolta nel caso: i carabinieri della compagnia di Sessa Aurunca hanno fermato un uomo di 82 anni di Cellole. Il pensionato, un ex operaio di Carano di Sessa Aurunca, è accusato di omicidio e distruzione di cadavere.

A incastrare il presunto omicida – difeso dall’avvocato Gabriele Gallo – sono state le telecamere di sicurezza del Comune di Cellole che hanno inquadrato le auto della vittima e dell’anziano entrare nella radura. Ne è poi uscita solo una, la Fiat Palio grigia dell’anziano. L’uomo ha però negato di essere l’assassino di Caprio.

La difesa dell’uomo

Si è difeso così, davanti ai pm e ai carabinieri: “Non ho ucciso io Caprio, che per me è stato un benefattore, e il vecchio debito che avevo con lui l’ho estinto nel settembre scorso”.

L’uomo, ex operaio, poi agricoltore per passione, due figli, è stato individuato mediante le immagini di alcune telecamere di videosorveglianza comunali, che hanno ripreso la sua Fiat Palio e la Dacia Duster della vittima imboccare insieme poco dopo le 14 di venerdì tre novembre via Pietre Bianche, una stradina di campagna; la Palio dell’anziano è stata poi vista mentre intorno alle 14.30 usciva dal vicolo.

Interrogato in caserma dai pm Chiara Esposito e Gionata Fiore, l’82enne ha respinto ogni accusa. “Non ero io nell’auto” ha detto, assistito dal suo avvocato Gabriele Gallo, per poi avvalersi della facoltà di non rispondere; la sua versione non è stata ritenuta attendibile, e per questo è scattato il fermo e ora l’82enne si trova in cella.

È stato poi lo stesso anziano a riferire del vecchio debito che aveva con Caprio, anche se il sospettato ha spiegato che per lui Caprio era stato “un benefattore” avendogli prestato nel 2002 la somma di 10mila euro, che lui gli aveva ridato totalmente arrivando però a pagare ben 50mila euro; proprio la differenza tra le cifre ha convinto i pm a fermare il sospettato.

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