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Alla sbarra uno dei poliziotti che arrestò ‘capa storta’, per il pm fece sparire una pendrive

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Sollevò molti interrogativi la misteriosa scomparsa della pendrive del boss ‘capa storta‘. Ci sarà un processo a carico di uno dei due poliziotti che partecipò al blitz che portò all’arresto di Michele Zagaria nel bunker di via Mascagni a Casapesenna nel 2011.

Manca la pendrive di ‘capa storta’, alla sbarra uno dei poliziotti che lo arrestò

Il gup di Napoli Nord ha disposto il giudizio per il poliziotto Oscar Vesevo. Per l’accusa, durante i concitati momenti dell’irruzione che portarono  all’arresto di Michele Zagaria, Oscar Vesevo prese la pendrive a forma di cuore. Essa conteneva i segreti imprenditoriali del capoclan, impedendo così che fosse sequestrata.

La pendrive tornò quindi alla cosca. Sempre secondo l’accusa, lo fece per denaro. Il poliziotto, tutt’ora in servizio, è difeso dall’avvocato Giovanni Cantelli. Le accuse vanno dalla corruzione al peculato.

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