Una intera famiglia sfrattata vive in auto: scatta la catena di solidarietà per genitori e tre figli a Casagiove. Tra i primi a rispondere all’appello è stato don Stefano Giaquinto: “Siamo pronti ad aiutare, è un’emergenza continua”.
Casagiove, intera famiglia sfrattata vive in auto: la solidarietà
Una storia di difficoltà e solidarietà sta toccando il cuore di Casagiove: una famiglia con tre bambini piccoli, dopo essere stata sfrattata, si è trovata a vivere in una Fiat Uno nel parcheggio di un centro commerciale. Il padre, imbianchino con lavori saltuari, non riesce a guadagnare abbastanza per garantire un tetto sicuro. La notizia, diffusa rapidamente grazie al passaparola tra i residenti, ha innescato una mobilitazione immediata. Fortunatamente, negli ultimi giorni, la famiglia è stata temporaneamente accolta in un bed and breakfast. Tuttavia, questa soluzione è solo provvisoria e il futuro rimane incerto.
È stato lanciato un appello ai cittadini di Casagiove e oltre: si cerca una sistemazione stabile, una casa disponibile o un luogo accogliente dove una famiglia possa trascorrere le prossime notti in sicurezza, soprattutto con l’inverno in arrivo.
Tra i primi a rispondere è stato don Stefano Giaquinto, parroco della chiesa San Michele Arcangelo. Appena informato della situazione, ha affermato con fermezza: “Vado subito sul posto. Inviatemi l’indirizzo e le informazioni, sto partendo immediatamente”. La parrocchia è già attiva con una mensa che da 28 anni fornisce pasti caldi a chi ne ha bisogno, accogliendo quotidianamente almeno venti persone. Don Stefano ha voluto evidenziare una questione più ampia: “Non si tratta solo di Natale o Pasqua; la povertà cresce ogni giorno, in particolare nel Mezzogiorno. La disoccupazione è la causa principale di questa emergenza. Le nostre imprese nel Sud sono diventate veri e propri cimiteri a cielo aperto. Anche il fenomeno della droga è un ulteriore indicatore di povertà. È fondamentale rimanere vigili e attenti”.