Annunci online per attirare clienti che non lasciava spazio a dubbi sulla vera natura del ‘massaggio’: scatta il sequestro della casa a luci rosse a Casapulla, denunciati tre cittadini cinesi. I locali aveva una reception e ben tre stanze attrezzate. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.
Casapulla, sequestro di casa a luci rosse: denunciati tre cinesi
Un annuncio online che non lasciava spazio a dubbi sulla vera natura del “massaggio” e il continuo via vai da quell’abitazione avevano destato sospetti tra i residenti, che si erano resi conto che non si trattava di un normale centro estetico. Dopo alcune indagini, i carabinieri della Compagnia di Santa Maria Capua Vetere hanno eseguito un blitz anti-prostituzione. L’attività, situata in via Sbarra, vicino al campo sportivo di Casapulla, veniva pubblicizzata come un centro di bellezza e benessere, ma dietro l’apparente facciata si celava un giro di prestazioni sessuali a pagamento. Nella notte scorsa, i militari, supportati dal personale dell’Asl, hanno fatto irruzione, scoprendo un’attività ben lontana dai servizi estetici promessi.
All’interno del locale, che comprende una reception e tre stanze arredate con lettini per massaggi, i militari hanno trovato oli intimi, tonici e stimolanti, utilizzati per offrire servizi extra ai clienti. Durante il blitz, due delle tre donne denunciate stavano intrattenendo un cliente, indossando abiti succinti. Le indagini hanno rivelato che le prestazioni sessuali venivano offerte dopo una sessione di massaggi, per la quale era previsto un pagamento separato. Il costo del “servizio aggiuntivo” era di 50 euro, mentre per i massaggi venivano richieste ulteriori somme.
La perquisizione
Durante la perquisizione, i carabinieri hanno confiscato una somma di 560 euro, ritenuta prova dell’attività illecita. Le tre donne coinvolte, tutte di nazionalità cinese e di età compresa tra i 37 e i 54 anni, sono state denunciate a piede libero per violazione delle leggi sulla prostituzione. I militari hanno inoltre disposto il sequestro preventivo dell’immobile, sanzionando l’attività illegale. Gli investigatori hanno avviato le indagini collegando l’indirizzo del centro a un annuncio piuttosto esplicito pubblicato su diverse piattaforme online di incontri e annunci. In questo modo, le donne organizzavano gli appuntamenti, consentendo l’accesso all’appartamento tramite un numero di telefono da contattare dopo aver fornito le indicazioni stradali.
Come consuetudine, è stata presentata denuncia anche nei confronti di chi aveva affittato il locale alle donne cinesi. L’accusa è di favoreggiamento della prostituzione, ma potrebbe essere archiviata se si dimostrasse che il locatario non era a conoscenza delle reali attività svolte dalle tre donne. Gli incontri avvenivano nell’appartamento affittato da diversi mesi, con clienti attratti dai consueti annunci. Tuttavia, le indagini non si fermano qui. Gli investigatori stanno esaminando la situazione per capire se dietro l’apparente autonomia delle tre donne si nasconda un’organizzazione più ampia dedita allo sfruttamento della prostituzione. Da varie inchieste è emerso, infatti, che alcune organizzazioni straniere utilizzano piattaforme online per pubblicare annunci che promuovono servizi di prostituzione, spesso travestiti da offerte di massaggi o servizi di accompagnamento. Segnalano che attraggono clienti, agevolando l’attività illegale e complicando l’individuazione delle responsabilità. Le forze dell’ordine hanno aumentato le operazioni di monitoraggio online e sui social media per identificare e fermare gli annunci relativi alla prostituzione, effettuando anche alcuni sequestri.