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Caserta, 14enne muore lanciandosi dal balcone a Capodanno: nessuna lettera di addio

Frosinone ragazza suicidio professore

Immagine di repertorio

Le indagini sui tragici eventi che hanno portato al suicidio della 14enne casertana, che si è lanciata dal balcone la mattina di San Silvestro, sono ancora in corso. La Procura di Santa Maria Capua Vetere ha richiesto accertamenti sul caso, avvenuto prima della morte della giovane, che è sopraggiunta il giorno dell’Epifania dopo il ricovero in ospedale come riportato da Il Mattino.

La ragazza non aveva lasciato alcuna lettera né confidato a qualcuno le sue intenzioni. In passato, la dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo “Leonardo da Vinci”, dove Rebecca frequentava le scuole medie, aveva segnalato ai servizi sociali i comportamenti autolesionisti della ragazza, un fenomeno purtroppo molto diffuso tra i giovani.

Caserta, 14enne suicida a Capodanno: il punto sulle indagini

Il parroco della chiesa del Buon Pastore, don Michele Della Ventura, ha parlato dell’amore dei genitori per Rebecca: “Il papà e la mamma la amavano e la amano profondamente. L’unico desiderio che avevano per lei era che fosse felice. Per loro, l’orientamento affettivo non era un problema, una questione centrale. Come genitori, cercavano di essere al suo fianco, accompagnandola nella crescita e nella scoperta di sé. Dialogavano con lei su tutto, compreso il suo desiderio di amare. Per loro, non è mai stata una questione importante”.

Rebecca suonava la chitarra nel coro della chiesa e il suo orientamento non ha mai costituito un ostacolo per la famiglia, che ha sempre cercato di sostenerla. Dopo il caso di un giovane napoletano minacciato di morte dal padre per il suo orientamento sessuale, l’Arcigay di Napoli ha sollevato la possibilità che anche nel caso di Rebecca vi fosse stato un episodio di intolleranza familiare. Rebecca, come tanti adolescenti, aveva vissuto una fase di fragilità, aggravata dalla solitudine della pandemia.

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