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Caserta, affari illeciti: sequestrati i beni ai un imprenditore

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Caserta, affari illeciti: sequestrati i beni ai un imprenditore. La Guardia di Finanza ha messo i sigilli a beni pari a circa 25 milioni di euro.

Sequestrati i beni a un imprenditore a Caserta

All’esito di mirati accertamenti patrimoniali, delegati da questa Procura della Repubblica e, dopo una prolungata istruttoria in contraddittorio con la parte, il Tribunale di Santa Maria CapuaVetere — Sezione Misure di Prevenzione ha disposto la confisca di beni mobili e immobili, nonché di partecipazioni societarie e relativi compendi aziendali, per un valore stimato incirca 25 milioni di euro,nella disponibilità di PICCIRILLO Pasquale,cl.’64, imprenditore operante nei settori sanitario, editoriale, delle telecomunicazioni e immobiliare, nei confronti del quale è stata, altresì, applicata la misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per la durata di anni 2.

Il provvedimento è in corso di esecuzione da parte dei militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Caserta in Campania, Lazio, Veneto e Svizzera.

L’odierna attività costituisce l’epilogo di un’articolata attività investigativa svolta dalle Fiamme Gialle e coordinata da questo Ufficio giudiziario, finalizzata alla ricostruzione del profilo di pericolosità sociale del PICCIRILLO e all’individuazione dei proventi illeciti che gli hanno permesso un ingiustificato arricchimento personale e l’accumulazione nel tempo di un ingente patrimonio.

Il PICCIRILLO è stato, infatti, riconosciuto quale imprenditore connotato da una pericolosità sociale del tipo“economico-finanziaria” alle luce del suo coinvolgimento nelperiodo2 007-2017, in molteplici vicende giudiziarie concernenti, in particolare, numerosi e diversi delitti a sfondo patrimoniale, quali truffe aggravate per il conseguimento di erogazioni pubbliche, riciclaggio, appropriazione indebita e delitti tributari per evasione fiscale ed utilizzo ed emissione di fatture per operazioni inesistenti.

Sulla base di queste evidenze, già nel intermezzo del 2018 veniva sequestrato il patrimonio nella disponibilità dell’imprenditore e iniziava così una prolungata fase istruttoria dinanzi al collegio giudicante che, esaminate le deduzioni difensive e gli esiti degli ulteriori approfondimenti investigativi svolti, riconosceva 1a pericolosità sociale del proposto, disponendo la confisca, delle quote societarie e relativi complessi aziendali di n.2 imprese (tra cui la società“cassaforte.”, utilizzata quale schermo per disporre del patrimonio illecitamente accumulato), n.98 immobili (ubicati nelle province di Caserta, Napoli, Latina, Avellino, l’Aquila e in territorio svizzero), n. 15 autoveicoli e n. 1 motoveicolo nonché delle disponibilità

Finanziarie presenti in numerosi conticorrenti, conti di deposito e altri investimenti finanziari, per un valore totale stimato superiore ai 25 milioni di euro.

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