Numerosi gli episodi documentati dall’ordinanza che ieri ha portato all’arresto di tre persone, tra i quali l’ex primario dell’ospedale di Caserta Angelo Costanzo e la moglie, sorella del boss Pasquale Scotto.
Arrestato l’ex primario dell’ospedale di Caserta Angelo Costanzo
Ci concentriamo oggi su un’altra delle contestazioni di reato mosse ad Angelina Grillo, tecnico di laboratorio fidatissima collaboratrice di Costanzo, anch’ella dipendente aziendale destinataria della misura in carcere.
Insieme all’ex primario la Grillo otteneva in forma corruttiva da Giovanni Baglivi ed Ernesto Accardo, rappresentanti di una ditta fornitrice (destinatari del provvedimento interdittivo dai rapporti con la pubblica amministrazione), compensi in danaro o vacanze di lusso, in cambio della indebita attribuzione di forniture di beni strumentali e diagnostici per l’ospedale.
Ma non solo.
In un’occasione, Angelina Grillo si è procurata il denaro necessario a corrompere un pubblico ufficiale, per ottenere in favore dei propri due figli, Rossella e Lorenzo, il superamento delle prove di un concorso per l’arruolamento nell’Esercito Italiano, ancora una volta piegando alle illecite esigenze private la struttura pubblica: effettuava, infatti, un ordinativo inutile per la struttura sanitaria pubblica, richiedendo ai dipendenti della società una somma di denaro, comprensiva non solo della cifra pattuita per la corruzione (5mila euro), ma anche per le spese di vitto e alloggio cui sarebbe andata incontro nell’accompagnare i propri figli a Foligno.
Ad esercitare il ruolo di mediatore tra la Grillo e un ufficiale medico componente della commissione di un pubblico concorso ancora “in corso di identificazione” è stato un militare dell’Esercito Italiano, Generoso Vaiano, destinatario dell’obbligo di presentazione alla P.G.
Conversazione intercettata sull’utenza telefonica utilizzata da Angelina Grillo, relativa alla conversazione telefonica intercorsa tra la stessa e l’utenza telefonica utilizzata da Ernesto Accardo:
ANGELA: Ernesto buongiorno
Ernesto: buongiorno a te
ANGELA: ma sei già rientrato a lavoro?
Ernesto: da ieri
ANGELA: a già sei rientrato, mi ha chiamato Gianni, ha detto domani o io o Ernesto, ho detto si, si è meglio Ernesto
Ernesto: si, stavo pure io
ANGELA: stavi pure tu? mica sta vicino a te?
Ernesto: no, no, adesso no, stiamo a Sant’Agata lui sta “pazziando” con altre persone ed io sto fuori
ANGELA: senti una cosa, io ti devo chiedere un consiglio personale che però rimane tra me e te, Gianni non deve sapere niente
Ernesto: eh, sto fuori
ANGELA: ok. Io ho parlato con Angelo
Ernesto: uh
ANGELA: Angelo ha detto va bene, non ci stanno problemi, ha detto se vuoi puoi farcelo, perché io ho il “coso” (collegamento, ndr) pure da casa, non dico penso che viene domani mattina Ernesto e ce lo faccio domani mattina
Ernesto: si ma poco
ANGELA: perché come sai io a volte firmo pure senza farmene accorgere da Enzo, però io ho un problema
Ernesto: cioè
ANGELA: ti volevo chiedere un consiglio, ne ho parlato con lui
Ernesto: eh
ANGELA: siccome io domenica a me mio figlio parte e lunedì fa l’ultima cosa dallo psicologo dell’esercito, mi hanno chiamato l’altro ieri e mi hanno detto che ci sta buona possibilità… figurati che anche Enrico Valentini si stava impegnando, devo dire la verità… però io adesso ho un problema ehhm, si può fare che io ti carico qualcosa sull’ordine… perché io a questo lo devo pagare ehh (nel senso hai capito?, ndr)
Ernesto: ho capito, ho capito cosa dici tu
ANGELA: ok
Ernesto: ma basta che gliene parli con lui domani
ANGELA: no, dai ne parlo con te (con tono supplicante, ndr)
Ernesto: ma come faccio a dirti, io devo dirlo sempre a lui, hai capito? glielo sempre dire Angela
ANGELA: ah
Ernesto: ehhm, tanto vale che ehhh, se viene lui glielo dici tu, tanto è una stronzata, penso? non penso che ehhh?
ANGELA: perché io ne ho parlato con Angelo ed ho detto Angelo io adesso come devo fare per quel fatto? tu lo sai no una cosa detta tra me e te Angelo mi aiuta, tutto quanto, ho detto quello mi ha chiamato ed ha detto così e così
Ernesto: ma questo a prescindere da quello, quello non va con questo
ANGELA: eh, ha detto vedi un poco o con lui o con Enrico, carica, li pigli e poi te li metto io, me la vedo io
Ernesto: Angela qualcosa ehhh
ANGELA: ho detto va bene ne parlo solo con Ernesto perché mi vergogno con Gianni
Ernesto: ho capito, ma tanto è una stronzata, penso, di che stiamo parlando di ehh
ANGELA: allora chiamo Gianni
Ernesto: per te e per lui
ANGELA: allora chiamo Gianni glielo posso chiedere?
Ernesto: senti ma per telefono queste come come ehh
ANGELA: eh, lo so. Senti facciamo una cosa, chiamo con un altro numero?
Ernesto: ma non glielo puoi dire tu domani mattina de visu? ma tu ci vai la?
ANGELA: domani vado in ospedale ma solo domani
Ernesto: uhm
ANGELA: perché poi accompagno lui a Foligno, hai capito? Quindi io per domani devo avere -si accavallano le voci–
Ernesto: no, altrimenti ti possiamo venire a trovare ahh, adesso noi stiamo in giro, tu stai a casa? non esci?
ANGELA: venitevi a prendere un caffè, allora sai dove sto? sto a Baia Felice (ride)
Ernesto: non lo dire a Gianni (ride) perché lui sta lavorando
ANGELA: sto da sola con mia madre, sto a Baia Morena, sai Baia Morena dove sta?
Ernesto: si so dov’è Baia Morena
ANGELA: ok, l’entrata prima sto io
Ernesto: eh, ma tu la hai il computer? che vuoi fare? io non ho capito cosa vuoi combinare, l’ordine da dove lo fai partire da Baia Morena o da Caserta? (ride)
ANGELA: ma per me è uguale, perché se lo faccio partire domani mattina, io per domani pomeriggio, adesso a prescindere, lo posso far partire pure da qui tengo il computer e tutto
Ernesto: no sai perché Gianni mi diceva presto, perché altrimenti non gli parte
ANGELA: si lo so deve chiudere, no per me non è un problema, pure oggi pomeriggio lo posso fare però io per domani pomeriggio devo avere pure io l’incasso, perché io poi giovedì parto con Lorenzo per Foligno, hai capito?
Ernesto: giovedì? quindi questa cosa ti serve per domani? per domani mattina
ANGELA: eh, per domani mattina, hai capito?
Ernesto: allora fammelo ehhh
ANGELA: tu dici che lui non ci sta su WhatsApp digli mi ha mandato un messaggio Angela la devo chiamare perché lei può accedere solo con i Tim
Ernesto: nooo, che gli dico, non ti preoccupare so come gli devo dire, non preoccuparti,
ANGELA: eh
Ernesto: fammi capire solo quanto? un transfert?
ANGELA: che significa?
Ernesto: (ride)
ANGELA: non so che significa transfert
Ernesto: cioè non riesco a comprendere che cosa servirebbe ehhh
ANGELA: si, si perché io poi devo coprire, da me
Ernesto: ho capito, questo non è un problema, sto cercando di capire cosa chiedere in azienda, hai capito?
ANGELA: allora
Ernesto: allora tu e tuo figlio dovete andare a Foligno
ANGELA: te lo scrivo per messaggio?
Ernesto: si è meglio
ANGELA: ok, te lo scrivo su WhatsApp, adesso te lo scrivo perché li sono criptati, va bene
Ernesto: va bene, si, che poi lo so io come prenderli, hai capito? anche perché Maria domani mattina, Maria sta facendo part time, perché se dobbiamo fare qualcosa facciamo
ANGELA: ah, ah
Ernesto: tra stamattina e domani mattina
ANGELA: cioè io te li carico, te li carico con materiale
Ernesto: uhhhffa
ANGELA: va bene
Ernesto: ma quello a prescindere
ANGELA: va bene ti mando un messaggio
Ernesto: non facciamo questi discorsi,
ANGELA: eh
Ernesto: hai capito?
ANGELA: va bene te lo scrivo su messaggio però fammi sapere, in modo che poi ci organizziamo,
Ernesto: ti chiamo dopo
ANGELA: comunque se vi trovate in macchina guarda ci vogliono 20 minuti per arrivare da me
Ernesto: ma che ne so cosa vuole fare —omissis–
ANGELA: domani mattina già te lo ha detto che viene a Caserta
Ernesto: no, allora
ANGELA: io gli ho detto è inutile che ci vai perché Angelo non c’è
Ernesto: no, eravamo rimasti così, io ero rimasto con Mimmo, sapevo che, mi aveva detto che stavi in malattia ed ho detto a Mimmo fammi sapere quando torna, perché loro hanno fatto un ordine di 3 procalcitonine…
ANGELA: uh
Ernesto: però loro autonomamente, ma a me non interessa perché se devo parlare devo parlare con Angelo
ANGELA: certo
Ernesto: quindi ero rimasto con Mimmo fammi sapere quando torna Angela dalla malattia, allora Gianni siccome siamo un po indietro, adesso stiamo Sant’Agata e gli ho detto Gianni è inutile che andiamo, Angela sta in malattia adesso la chiamo e ti ho chiamato, questo è
ANGELA: no, devo rientrare giovedì siccome è morta la suocera di Angelo gliel’ho detto a Gianni
Ernesto: lo so gli abbiamo mandato anche il messaggio
ANGELA: lui rientra domani, quindi siccome io ho questo problema, ne ho parlato con lui questi giorni ed ha detto allora fa una cosa rientra mercoledì, vediamo come possiamo risolvere questo problema, l’importante che tuo figlio va, perché si sta impegnando anche un poco lui
Ernesto: uh
ANGELA: e quindi rientri mercoledì anche perché poi giovedì vai a Foligno e quando ci vediamo? direttamente la settimana prossima —omissis parlano di un ordine di cartucce, delle condizioni metereologiche e del mare– ok dai Ernesto ti mando questo messaggio e poi mi fai sapere
Ernesto: ok facciamo così
ANGELA: un bacio ciao
Il contenuto della telefonata appare di chiara interpretazione. La Grillo, dopo aver rassicurato Accardo di essere in grado di fare l’ordine in piena autonomia (perché come sai io a volte firmo pure senza farmene accorgere da Enzo, però io ho un problema) gli spiega di avere un problema personale, rappresentando che il figlio è in partenza per Foligno, dove sarà esaminato dallo psicologo dell’esercito, e sottolineando di aver bisogno di denaro per assicurare a Lorenzo il positivo superamento della prova (perché io a questo lo devo pagare ehh (nel senso hai capito? ndr). Si tratta di una vera e propria richiesta rivolta dalla donna al suo interlocutore, tanto che la GRILLO propone immediatamente di “caricare qualcosa sull’ordine” (cioè di fare un ordine più consistente o con un prezzo maggiorato rispetto al valore dei prodotti forniti), in modo che l’accordo risulti vantaggioso anche per la società di cui l’Accardo è rappresentante.
L’Accardo comprende immediatamente la natura della proposta, invitando la donna a parlarne col Baglivi, al quale anche lui è, del resto, tenuto a riferire tutto. Per tutta risposta la Grillo precisa di aver discusso della cosa anche col Costanzo, il quale le aveva suggerito di rivolgersi all’Accardo o al Baglivi e di caricare l’ordine, che egli avrebbe poi provveduto senz’altro a sottoscrivere.
La particolare delicatezza della questione induce Accardo a sollecitare ancora una volta la Grillo a contattare il Baglivi, parlando, però, della cosa non per telefono ma di persona.
L’indagata conferma la propria disponibilità ad effettuare subito un ordine, dal reparto o addirittura da casa e, di fronte alle sollecitazioni dell’interlocutore, sottolinea con chiarezza di essere pronta a caricare un ordine più consistente, dovendo tener conto della “disponibilità” dimostrata nei suoi confronti dai rappresentanti della Diasorin (cioè io te li carico, te li carico con materiale). Vi è, dunque, un chiaro collegamento funzionale tra l’ordine che la Grillo intende inoltrare e l’utilità promessa dal rappresentante (la dazione di una somma di denaro), non essendosi in presenza di un semplice prestito bensì di un vero e proprio accordo corruttivo, il cui costo finale (prezzo della fornitura) è posto a carico dell’Azienda Ospedaliera, senza alcuna possibilità di restituzione da parte dell’indagata.
Mostrandosi prudente, Accardo invita la Grillo a non parlare al telefono della questione, sicché i due decidono di definire i termini dell’accordo tramite messaggio.