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Caserta, ambulanza rifiuta due volte il trasporto in ospedale e la paziente muore dopo 4 giorni: arriva il maxi risarcimento per i familiari

Immagine di repertorio

Ambulanza rifiuta due volte il trasporto in ospedale a Caserta: arriva il maxi risarcimento per i familiari di una paziente morta. L’ordinanza del magistrato di Santa Maria Capua Vetere ha condannato Asl e Sant’Anna e San Sebastiano al pagamento dell’indennizzo da oltre 200mila euro complessivi.

Caserta, maxi risarcimento ai familiari della paziente morta

L‘ambulanza ha rifiutato per due volte di trasportare in ospedale una donna, che è deceduta dopo quattro giorni. Questa vicenda è stata portata davanti ai giudici di Santa Maria Capua Vetere, i quali hanno ordinato un risarcimento a favore degli eredi della paziente da parte dell’Asl e dell’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano, per un totale che supera i 200mila euro. I fatti risalgono a gennaio 2015. Dopo un malore, la donna ha contattato il 118, ma i sanitari intervenuti a casa sua, a Casapulla, hanno prescritto solo una terapia farmacologica da seguire a domicilio. Nella stessa giornata, i familiari hanno nuovamente chiamato l’ambulanza, ma anche in questo caso l’equipe ha deciso di rimandare la donna alle cure del medico di base. Non vedendo alcun miglioramento, i figli hanno deciso di trasportare la madre in ospedale a Caserta con mezzi propri, dove la sua condizione è rapidamente peggiorata, portando al decesso avvenuto il 12 gennaio 2015.

Gli avvocati Vincenzo Palmiero e Marco Gentile, rappresentanti legali della famiglia, avviano un’azione legale. Nel 2019 si svolge un accertamento tecnico preventivo, una procedura in contraddittorio finalizzata a ‘cristallizzare’ la situazione che ha portato alla morte della signora. Successivamente, si avvia il processo civile per il riconoscimento dei danni, culminato ieri con l’ordinanza del giudice che ha condannato al risarcimento in favore degli eredi.

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