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Castel Volturno, spacco di droga e metodo mafioso: 12 arresti nel casertano

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Spaccio di droga e metodo mafioso con sede a Castel Volturno: i carabinieri hanno eseguiti 12 arresti nel casertano. Sono collegati al clan Bidognetti.

Le mani dei Bidognetti sul Castel Volturno: 12 arresti per droga

Nella mattinata odierna, a Castel Volturno (CE), Catanzaro e Napoli, i Carabinieri della Compagnia di Santa Maria Capua Vetere unitamente a quelli della Stazione di Grazzanise (CE) hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli -Direzione Distrettuale Antimafia-, nei confronti di 12 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di sostanza stupefacente del tipo cocaina, aggravata dalle finalità mafiose, ex artt. 74 D.P.R. 309/90, 7 L. 203/91 (ora 416 bis 1 c.p.).

Il provvedimento cautelare costituisce l’esito di un’articolata attività investigativa, inizialmente coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere e successivamente, attesa la sussistenza del reato associativo e dall’aggravante della finalità mafiosa, dalla Direzione Distrettuale Antimafia.

In particolare, l’indagine condotta dal citato Reparto dal marzo del 2017 all’agosto del 2018 attraverso intercettazioni telefoniche, videoriprese (è stata installata una telecamera nei pressi di una delle abitazioni teatro di spaccio), acquisizione delle dichiarazioni rese dai diversi acquirenti e dai relativi riconoscimenti fotografici, nonché riscontri alle dichiarazioni di collaboratori di giustizia, ha consentito di:

I contenuti delle conversazioni captate, che avvenivano attraverso un linguaggio criptico decodificato dai Carabinieri (la fornitura dello stupefacente veniva indicata facendo ricorso ad espressioni del tipo “bisacca”, “macchine”, “la bambina è ok”, “caffè piccolo”, “tre marinare”, “motocicletta”), hanno consentito di appurare e fotografare le modalità con cui parte degli indagati realizzavano l’illecita attività di cessione della sostanza stupefacente.

Il G.I.P condividendo l’impianto accusatorio avanzato dalla Direzione Distrettuale Antimafia partenopea, sia in relazione ai gravi indizi di colpevolezza, sia alle esigenze cautelari, ha disposto per nove degli indagati la misura della custodia cautelare in carcere, per due quella degli arresti domiciliari e per l’ultimo quella del divieto di dimora in provincia di Caserta.

Contestualmente all’esecuzione delle misure cautelari personali, è stato notificato a due dei destinatari del provvedimento un decreto di sequestro preventivo a fine di confisca di due autovetture di loro proprietà, ex art. 240 bis c.p.

Queste le persone tratte in arresto

Custodia cautelare in carcere:

Arresti domiciliari:

Divieto di dimora in provincia di Caserta

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