“Grande delusione, continuerò a fare il medico ma non so se torno al pronto soccorso”: questa la dichiarazione della dottoressa aggredita all’ospedale Moscati di Aversa venerdì scorso. Secondo le prime informazioni, una paziente le ha lanciato contro un computer e una stampante. Ha riportato una contusione al torace e un’escoriazione al braccio sinistro, guaribili in trenta giorni.
Dottoressa aggredita all’ospedale Aversa: le dichiarazioni
“Lo stato d’animo è di grande delusione, ma continuerò a fare il medico, forse non più al pronto soccorso”: queste le parole della dottoressa aggredita da una paziente che le ha lanciato contro computer e stampante venerdì scorso. “Mi rendo conto che dall’esterno non si comprende come funziona un ospedale e che ci sono delle priorità. Non si comprende il nostro impegno. Molto spesso mettiamo da parte anche le nostre famiglie o i nostri interessi personali per dare il nostro contributo”.
“Le aggressioni verbali sono all’ordine del giorno. Io cerco di resistere perché mi sento legata a questa seconda famiglia che ho trovato all’ospedale Moscati, ma non nascondo che la paura di lavorare qui è cresciuta in maniera esponenziale dal primo giorno che ci ho messo piede come dirigente medico. Non sono comunque scoraggiata. Io sarei pronta a tornare subito, ma devo fare questi 30 giorni di prognosi che, spero, possano essere da lezione anche per gli utenti. Sarà un modo anche per far capire, se mai, cosa significa non avere medici o averne di meno”.