Don Walter Insero, casertano di origine è il parroco che ha celebrato i funerali di Maurizio Costanzo. Papa Francesco la scorsa primavera lo ha nominato cappellano. Don Walter durante l’omelia ha ricordato con affetto Costanzo, raccontando anche del loro primo incontro.
La storia di Don Walter Insero, il parroco casertano
Don Walter Insero, nasce il 3 luglio 1975 a Caiazzo, in provincia di Caserta. Don Walter termina la Maîtrise in Teologia presso la Facoltà di Teologia cattolica dell’Università Scienze Umane (Marc Bloch) di Strasburgo (Francia) nel 1999. Nel 2002 consegue il titolo di Licenza in Teologia Dogmatica presso l’Università Gregoriana. Ha ricevuto l’ordinazione presbiterale in Vaticano nel maggio 2003, per l’imposizione delle mani di Papa Giovanni Paolo II.
Dal 2002 al 2005 si trasferisce a Roma, dove svolge il suo ministero come vicario parrocchiale presso la parrocchia Santa Lucia al Clodio. Nel 2004 è stato nominato cappellano presso l’Azienda RAI (Radio e televisione italiana), incaricato delle sedi Viale Mazzini 14, Via Teulada 66 e Via Asiago 10. Ha conseguito il Dottorato in Teologia e nella scorsa primavera è stato nominato cappellano di Papa Francesco.
Il discorso di Don Walter per Maurizio Costanzo
Don Walter Insero inizia la sua omelia, ai funerali di Maurizio Costanzo, raccontando del primo incontro con il celebre giornalista: “La prima volta ho incontrato Costanzo due anni fa. Pensavo di trovarmi davanti un giornalista anticlericale, un po’ un mangiapreti, e invece ho incontrato una persona accogliente, amorevole, che mi ha rivolto subito una battuta: è un prete vero? Ci provo, gli ho risposto“
“Mi colpì perché mi raccontò la sua infanzia, la sua parrocchia in zona piazza Bologna, e parlò di quanto lavoro fanno le parrocchie sul territorio, riuscendo ad avvicinare le persone fragili, rendendo un servizio spirituale e sociale. E alla fine mi disse: mi sa che dovrò venire da lei…– gli risposi – Dottor Costanzo non accetto prenotazioni. E poi mi confidò un desiderio: potere un giorno, quando il Signore lo avrebbe chiamato a sé, pregare per lui“, continua Don Walter Insero
Costanzo nel racconto di Don Walter era un uomo umile e leale
Poi gli inizi della carriera, Paese Sera, il Tour de France: “Maurizio era un uomo molto intelligente, estremamente curioso, portato sempre a cercare novità, a scoprire, non riusciva a stare fermo, era molto attivo, anche negli ultimi giorni in clinica“. Nel ritratto di Don Insero, Costanzo “è stato un uomo umile, leale, manteneva la parola data e rispettava opinioni degli altri, senza giudicare le diversità, propenso a capire le ragioni degli altri. Era tendenzialmente pigro, amava la Roma, non era uno sportivo praticante. Voleva ascoltare gli altri, conoscere le persone, le loro storie, intuiva prima di ascoltare il carattere delle persone“. E poi “era molto goloso, so che gli veniva spacciato del cioccolato fondente di nascosto”, sottolinea mentre Maria De Filippi accenna un sorriso. Verso i suoi cari “ha avuto un forte senso protezione, ma ha aiutato anche tanti artisti nel momento del bisogno”, ricorda ancora Insero. “Non dava importanza al denaro, non era avido, riusciva a dosarlo per condividerlo con gli altri”.