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Falsi attestati e titoli di studio per scalare le graduatorie per l’insegnamento: 12 arresti tra Puglia e Campania

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Falsi attestati e titoli di studio per scalare le graduatorie per l’insegnamento: 12 arresti sono stati eseguiti alle prime luci dell’alba di oggi, mercoledì 20 novembre, tra Puglia e Campania. Tre odierni indagati sono finiti agli arresti domiciliari e nove sono stati colpiti da interdittiva della sospensione dall’esercizio dell’attività di insegnamento

Falsi attestati per scalare graduatorie insegnamento: 12 arresti

Un’ordinanza cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Foggia è stata notificata a 12 individui, di cui 3 sono stati posti agli arresti domiciliari e 9 hanno ricevuto un provvedimento di sospensione dall’attività di insegnamento. La richiesta è stata avanzata dalla procura, che accusa i soggetti di aver prodotto e utilizzato false attestazioni e titoli di studio per migliorare la propria posizione nelle graduatorie per l’insegnamento. Le imputazioni includono concorso in falsità ideologica da parte di un pubblico ufficiale in atti pubblici, esercizio abusivo della professione e favoreggiamento personale. L’operazione è stata condotta dai carabinieri di Cerignola nelle province di Foggia e Caserta.

Le indagini

L’indagine, avviata dai carabinieri di Stornarella nel mese di agosto 2023 a seguito di segnalazioni anonime e conclusasi a maggio 2024, ha rivelato che un’avvocata del foro di Foggia, suo marito insegnante e il dirigente di un istituto paritario, avrebbero collaborato per ingannare gli uffici scolastici provinciali. Questo sarebbe avvenuto attraverso l’uso di certificati falsi e comunicazioni Unilav che attestavano, per il periodo dal 2018 al 2023, rapporti di lavoro con una scuola paritaria situata in provincia di Caserta. Grazie a queste manovre, nove individui sono riusciti a inserirsi nelle graduatorie provinciali di supplenza, ottenendo posizioni basate su punteggi derivanti da attestazioni false.

Secondo l’accusa, i tre indagati agli arresti domiciliari avrebbero ricoperto un ruolo significativo nella creazione di un’enorme quantità di atti e documenti falsi, utilizzati per ottenere punteggi nelle graduatorie pubbliche per l’insegnamento. Tra gli indagati si trova anche un dirigente di un istituto paritario della provincia di Caserta, il quale, attraverso dichiarazioni e attestazioni false riguardanti attività di insegnamento mai svolte, avrebbe permesso ai nove indagati di accumulare punteggi per migliorare la loro posizione nelle graduatorie scolastiche.

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