Nel contesto delle indagini seguite alla morte di Patrizio Spasiano, il 19enne di Napoli, sono stati iscritti nel registro degli indagati i rappresentanti legali delle due aziende coinvolte nell’incidente mortale: la FrigoCaserta di Gricignano d’Aversa e la Cofrin Società Cooperativa di Villaricca.
Gricignano, tirocinante ucciso da fuga di ammoniaca: tre gli indagati
«Il lavoro non è per la morte. Gli incidenti sono sicuramente degli imprevisti ma non credo si possa dire che sono imprevedibili». Il vescovo di Aversa, monsignor Angelo Spinillo, interviene sulla triste vicenda dei due infortuni sul lavoro che hanno provocato, in dieci giorni, la morte del 39enne Pompeo Mezzacapo, la mattina del 31 dicembre, e di Patrizio Spasiano, il 19enne ucciso dalle esalazioni di ammoniaca venerdì scorso, presso lo stabilimento FrigoCaserta di Gricignano d’Aversa e lo fa a modo suo, senza remore o reticenze.
«La morte di giovani lavoratori dice Spinillo – avvolge di tristezza ogni sensibilità umana, personale e sociale, e spesso fa sentire quanto sia pesante anche il solo tentativo di esprimere una forma di solidarietà. La morte di giovani lavoratori, infatti, risuona disperatamente nelle vicende della storia umana perché è come una terribile contraddizione alla speranza di vita buona che ogni persona porta nella sua mente e nella sua volontà. Il lavoro, che noi consideriamo fonte di vita e possibilità di sviluppo del vivere umano, diventa, a volte, purtroppo, negazione della vita e causa immediata di morte. Ma questa è una drammatica contraddizione. Il lavoro non è per la morte; il lavoro è verità della grande speranza di vita che abita nel cuore dell’umanità».
La ricostruzione dell’incidente
Nel contesto delle indagini seguite alla morte di Patrizio Spasiano, il 19enne di Napoli, sono stati iscritti nel registro degli indagati i rappresentanti legali delle due aziende coinvolte nell’incidente mortale. La FrigoCaserta di Gricignano d’Aversa e la Cofrin Società Cooperativa di Villaricca. Si tratta di Domenico Razzano, 43 anni, di Durazzano, e di Alfonso ed Eramo Avola, rispettivamente di 49 e 53 anni, provenienti da Casoria e Giugliano.
La FrigoCaserta è l’azienda dove è avvenuto l’incidente, mentre la Cofrin è quella per la quale Spasiano svolgeva un tirocinio retribuito con 500 euro mensili, come confermato dai familiari subito dopo la tragedia. Il giovane era impegnato insieme ad altri tre colleghi nei lavori di recupero di un capannone frigorifero distrutto a seguito di un incendio che aveva colpito la FrigoCaserta il 9 novembre 2021. Durante quei lavori, una fuga di ammoniaca provocò la morte di Patrizio, mentre gli altri tre colleghi riuscirono a fuggire, pur restando lievemente intossicati.
L’avviso di indagine è stato notificato ai difensori degli indagati, Bernardino Lombardi e Carmine Puca, e all’avvocato di parte civile, Giuseppe Scafuro. L’incontro con il pubblico ministero José Criscuolo presso la Procura di Napoli Nord è stato fissato per le 9:30 di domani, per l’assegnazione dell’incarico per l’autopsia, che si svolgerà presso l’istituto di medicina legale del II policlinico di Napoli, dove il corpo è stato trasferito su disposizione della Procura.
Le indagini, condotte dai carabinieri e con la collaborazione dei vigili del fuoco, dovranno chiarire due questioni cruciali: se Spasiano, con la qualifica di saldatore tirocinante, fosse autorizzato a svolgere le attività presenti nello stabilimento di Gricignano e se fossero state adottate tutte le misure di sicurezza necessarie per prevenire l’incidente mortale.