Individuato il piromane di San Leucio di Caserta dove lo scorso 16 luglio è divampato un incendio nell’area protetta “Bosco di San Silvestro”, gestita dal W.W.F. Italia. I militari della Stazione Carabinieri Forestale di Caserta si portarono immediatamente in zona. Anche il responsabile dell’Oasi W.W.F. Bosco di San Silvestro confermava che l’incendio in atto e che le fiamme si stavano avvicinando pericolosamente all’oasi, rischiando di distruggere completamente la prestigiosa e storica area boscata dei giardini monumentali della Reggia di Caserta.
Incendio a San Leucio di Caserta: fermato il piromane
Grazie all’immediato intervento della squadra antincendio boschivo della Regione Campania, dopo circa un’ora di intervento, si riuscivano a domare le fiamme, spegnendo l’incendio boschivo. Immediatamente scattavano le indagini dei Carabinieri Forestale al fine di accertare la natura dell’incendio boschivo al fine di stabilirne la causa, cercando di individuare il punto di insorgenza del fuoco. Le tracce lasciate dal fuoco portavano presso un limitrofo terreno privato ove si era generato l’incendio, laddove i predetti militari notavano che le fiamme avevano interessato un bosco di leccio di recente utilizzazione.
All’esito degli accertamenti tecnici esperiti, dalle tracce lasciate dal passaggio del fuoco, e dalle testimonianze raccolte, i militari sono pervenuti alla convinzione che l’incendio boschivo era stato cagionato dall’imperizia posta in essere dal proprietario del fondo che, lasciando incustodito un cumulo di residui vegetali dato alle fiamme e non del tutto spento, causava la propagazione del fuoco, interessando dapprima la circostante vegetazione seccagginosa e successivamente il limitrofo bosco, provocando l’incendio boschivo del 16 luglio che aveva interessato una superfice boscata di circa 2000 mq. Il responsabile è stato quindi deferito in stato di libertà per il reato di incendio boschivo colposo.
Incendio a Vairano Paternora, fermato il piromane di Monte Sant’Angelo
È stato individuato anche il piromane di Monte Sant’Angelo, responsabile di aver appiccato l’incendio divampato a Vairano Paternora lo scorso 29 luglio. Nella mattina di sabato 13 agosto, militari appartenenti alla Stazione Carabinieri Forestale di Vairano Patenora, coadiuvati dai militari della locale Stazione CC Territoriale di Marzano Appio, hanno dato esecuzione all’ordinanza di misura cautelare personale (obbligo di dimora nel comune di Marzano Appio) emessa, su richiesta di questa Procura della Repubblica, dal GIP presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, nei confronti di M. L. di anni 42, ritenuto gravemente indiziato di avere provocato con dolo il devastante incendio boschivo del 29 luglio 2022.
L’evento incendiario si è rivelato particolarmente grave, in quanto l’appiccamento doloso del fuoco, per le elevate temperature registrate, per il vento che spirava e lo stato seccagginoso della vegetazione erbacea, arbustiva ed arborea ivi radicata, ha innescato un fronte di fuoco incontrollabile che si è protratto in maniera virulenta fino al pomeriggio del 31 luglio, interessando una superficie complessiva di circa 38 ettari e che ha distrutto la vegetazione interessata dal passaggio delle fiamme, nonostante l’intervento di numerose squadre di personale appartenenti a varie amministrazione pubbliche e di mezzi aerei regionali antincendio.
Le attività investigative, dirette da questa Procura e svolte dai militari appartenenti alla Stazione Carabinieri Forestale di Vairano Patenora, hanno consentito di raccogliere indizi di colpevolezza a carico dell’indagato, ritenuti gravi anche dal GIP del Tribunale di S. Maria C.V., consistenti nelle testimonianze di diversi soggetti presenti nei pressi del luogo ove è stato appiccato il fuoco, i quali hanno osservato la condotta delittuosa tenuta dall’indagato in occasione dell’evento criminoso, fornendo elementi probatori importanti per l’identificazione del responsabile, nonché nell’acquisizione delle immagini dei sistemi di videosorveglianza installati nel Comune di Vairano Patenora che hanno consentito di ricostruire gli spostamenti tenuti dall’indagato nel primo pomeriggio del 29 luglio, nonché di riscontrare quanto riferito dai testimoni escussi.
Le indagini
Inoltre, sono stati svolti accertamenti tecnici da parte dei militari della Stazione Carabinieri Forestale di Vairano Patenora, utilizzando la tecnica del Metodo delle Evidenze Fisiche, cioè lo studio a ritroso delle tracce lasciate dal passaggio del fuoco, che hanno permesso di stabilire con esattezza il punto di insorgenza dell’incendio che è risultato essere corrispondente a quello indicato dal primo testimone.
Le attività di indagine svolte confermano il costante impegno profuso dai reparti forestali dei Carabinieri e da questa Procura nella prevenzione e nella repressione del triste e purtroppo largamente diffuso, soprattutto nella stagione estiva, fenomeno degli incendi boschivi dolosi, che determinano un grave e spesso irreversibile danno per l’ambiente e per le vegetazioni.