È stato l’affetto per il suo cane a incastrare Francesco Abbinante, il 25enne rampollo e reggente dell’omonima famiglia malavitosa di Secondigliano, una volta affiliata al potente clan Di Lauro. I carabinieri della compagnia di Napoli Stella, coadiuvati nella fase esecutiva da quelli del Nucleo Investigativo di Napoli, al termine di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia, l’hanno rintracciato a Castel Volturno.
Caserta, latitante arrestato ‘per colpa’ del cane: fermato Francesco Abbinante
Il cane che ha consentito a militari dell’arma di incastrare il latitante è un bull terrier che i carabinieri conoscono bene: quando l’hanno riconosciuto, pattugliando le strade di Castel Volturno, hanno capito che il latitante, sfuggito al blitz anticamorra scattato prima di Natale, era da quelle parti. Le attività di ricerca dei militari si sono concentrate su una villetta nei pressi della quale era stato visto il cagnolino: per molti giorni, però, non vengono riscontrati segnali della sua presenza.
Fino a ieri pomeriggio, quando da una finestra si sporge una persona. È proprio Francesco Abbinante: sono bastati pochi secondi ai carabinieri per riconoscerlo. Il blitz è stato immediato: Abbinante, dichiarato latitante poco dopo l’Epifania, viene arrestato e trasferito nel carcere napoletano di Secondigliano.
Il precedente
Non è la prima volta che a incastrare un latitante è l’amore per gli animali: analoga, infatti, è la storia dell’arresto di Luigi Cacciapuoti, assicurato alla Giustizia nell’agosto del 2023. Anche in quell’occasione fu un cagnolino a indicare agli investigatori il covo del ricercato.