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Maddaloni, incubo Colacem: è a rischio il futuro di 45 dipendenti

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Maddaloni, incubo Colacem: è a rischio il futuro di 45 dipendenti. Scadute tutte le garanzie occupazionali, a giugno scade anche la cassa integrazione covid, prorogata per ben tre volte e preceduta da un anno di cassa integrazione guadagni ordinaria.

Maddaloni, incubo Colacem

Come riporta “Il Mattino”, “Maddaloni Cementi S.r.l.”, interamente controllato dal terzo gruppo cementiero nazionale, è giunto ad un bivio: prossimo al ridimensionamento rischia anche la chiusura. Sono scadute tutte le grazie contro il ricorso ai licenziamenti e per la gestione del personale in esubero.

Con la fine degli ammortizzatori sociali non è più operativo il “Piano sociale”, sottoscritto dai sindacati e condiviso dall’azienda, che ha permesso di cancellare la parola licenziamento e assorbire gli esuberi con la mobilità volontaria e incentivata verso altri stabilimento del gruppo sul territorio nazionale. E adesso per gli esuberi, non ricollocati, non ci sono più paracadute o garanzie.

Ma c’è un male ancora maggiore: lo stabilimento di Maddaloni, declassato a centro di macinazione ovvero a impianto produttivo complementare della Colacem di Sesto Campano, non ha futuro. Per questo motivo, è stata decretata la chiusura dello stabilimento gemello di Spoleto, anch’esso acquisito nel 2019, dopo il fermo del forno nonché la trasformazione a centro di macinazione e una successiva riorganizzazione dell’organico.

Fonte: Il Mattino

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