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Spara quattro colpi di pistola al ‘rivale’ a Maddaloni: Stefano Coronella condannato in via definitiva dopo 14 anni

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Foto di repertorio

Spara quattro colpi di pistola al ‘rivale’ a Maddaloni: Stefano Coronella è stato condannato in via definitiva dopo 14 anni dalla Corte di Cassazione. I giudici hanno confermato la pena a 8 anni di reclusione per tentato omicidio. 

Spara colpi di pistola al ‘rivale’ a Maddaloni: condanna definitiva

La Corte di Cassazione, Prima Sezione Penale, ha respinto il ricorso di Stefano Coronella, confermando la condanna a otto anni di reclusione per il tentato omicidio di F. M., avvenuto il 3 luglio 2010 a Maddaloni. La sentenza, emessa il 9 ottobre 2024, è stata resa pubblica nei giorni scorsi.

La vicenda giudiziaria

L’incidente risale a 14 anni fa, quando Coronella sparò almeno quattro colpi di pistola contro la vittima, causandole gravi ferite. Le indagini e i processi successivi hanno ricostruito i fatti, rivelando che l’imputato aveva colpito la vittima alle spalle mentre questa cercava di scappare. La Corte di Appello di Napoli, il 18 settembre 2023, aveva già confermato la sentenza di primo grado emessa dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere nel 2021.

Il ricorso e le motivazioni

Il ricorso presentato in Cassazione dall’avvocato Fabio Bellopede contestava sia la ricostruzione dei fatti sia la qualificazione giuridica dell’azione come tentato omicidio volontario. La difesa sosteneva che:

– Le testimonianze utilizzate dalle corti di merito risultavano “vaghe e incomplete”.
– Gli accertamenti tecnici, in particolare riguardo alla traiettoria dei colpi, non erano stati condotti in modo adeguato.
– La condotta dell’imputato, priva di intenti omicidi, avrebbe dovuto essere ritenuta come minaccia aggravata o tentativo di lesioni. Inoltre, si richiedeva il riconoscimento delle attenuanti generiche, evidenziando un’offerta di risarcimento e una presunta riconciliazione con la vittima.

La decisione della Cassazione

La Corte di Cassazione, guidata dalla giudice Monica Boni e con relatrice Paola Masi, ha ritenuto infondati i motivi del ricorso. La sentenza ha confermato la validità delle argomentazioni delle corti di merito, che avevano accertato:

– La volontà omicida di Coronella, dimostrata dalla direzione dei colpi verso aree vitali della vittima.
– La coerenza delle testimonianze con le evidenze raccolte sul luogo del delitto.

Inoltre, la Corte ha escluso la possibilità di concedere attenuanti generiche, sottolineando la gravità del reato, la personalità negativa dell’imputato e l’insufficienza dell’offerta di risarcimento.

Con questa sentenza, Stefano Coronella vede definitivamente chiusa la possibilità di ottenere una riduzione della pena.

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