Marcianise, la Jabil, la multinazionale che si occupa di elettronica, da lunedi 25 maggio ha deciso di licenziare 190 dipendenti in piena emergenza sanitaria ed economica dovuta dal Coronavirus. Scatta lo sciopero ad oltranza dei dipendenti. I sindacati furiosi: “Decisione intollerabile, illegale e irresponsabile”. L’azienda si difende: “Fatto il possibile, abbiamo ricevuto risposte deludenti alle ricollocazioni”.
La Jabil di Marcianise licenzia 190 dipendenti in piena emergenza economica
Una storia, quella della Jabil di Marcianise, che va avanti da molto tempo: sono 350 i lavoratori considerati in esubero, di cui 160 hanno trovato ricollocazione o goduto di uscite incentivate. Ne restavano 190 che, nella serata di ieri, hanno preso atto che da lunedì 25 maggio per loro finirà anche la cassa integrazione, con conseguente licenziamento collettivo.
I sindacati: “Inaccettabile, illegali i licenziamenti in pandemia”
“Licenziare 190 durante una pandemia è una decisione intollerabile e illegale, un atteggiamento irresponsabile da parte della multinazionale statunitense“, si legge in una nota firmata dai sindacati Fim, Fiom, Uilm e Failms.
“In piena emergenza sanitaria ed economica, infischiandosene dei decreti del governo che li vieta, e non rispettando gli impegni presi al ministero dello sviluppo economico, Jabil mette in mezzo alla strada 190 lavoratori con le loro famiglie, in un territorio già in grave difficoltà”. E così la decisione di uno sciopero ad oltranza, partito appena l’azienda ha fatto sapere che avrebbe dato via da lunedì prossimo ai licenziamenti collettivi.
L’azienda: “Risposta deludente al reimpiego”
L’azienda, dal canto suo, fa sapere che “da diversi anni a questa parte, il sito Jabil di Marcianise si è dovuto confrontare con un contesto economico sfidante, volumi in calo e risorse sotto-utilizzate” e che “per affrontare la situazione, Jabil ha lavorato con le organizzazioni sindacali e con gli stakeholder, sia locali sia nazionali, a un programma di outplacement volontario per offrire ai dipendenti un’opportunità di reimpiego in altre imprese locali, interessate ad assumere i dipendenti di Jabil”.
“Tutto ciò, assicura l’azienda statunitense, è stato fatto con l’intento di agevolare il più possibile il processo di ristrutturazione e favorire un esito positivo per tutti. Nonostante questi sforzi e il continuo impegno di Jabil, ad oggi si registra purtroppo un risultato deludente sulle adesioni al reimpiego, nonostante le numerose proposte ricevute, che non ci consente di risolvere il problema“. E dunque, la decisione di procedere al licenziamento collettivo a partire dal prossimo 25 maggio.