Ha preso il via nella giornata di ieri, lunedì 7 novembre, il maxi processo per i 105 agenti penitenziari accusati di violenze nel carcere di Santa Maria Capua Vetere ai danni di alcuni detenuti. I fatti si riferiscono al 6 aprile del 2020. Secondo quanto riportato dal Mattino, l’udienza è volta al termine dopo circa 6 ore.
Santa Maria Capua Vetere, maxi processo per agenti delle violenze in carcere
L’udienza è durata 6 ore con altri 20 minuti per la lettura dell’appello e richiesta di costituzione di altre parti civili. I giudici, secondo quanto emerso ieri, hanno aggiornato l’udienza al prossimo 14 dicembre. In quella data di dovranno sciogliere la riserva su questioni preliminari sollevate dalla difesa: ovvero l’inammissibilità di alcune parti civili, la duplicazione come parte civile del Garante dei Detenuti o delle prove dell’accusa ritenute parziali. Su questo si è opposta la Procura presente in aula.
Nella prossima udienza si deciderà come procedere, l’intenzione è di concludere il processo in tempi brevi.
I reati contestati agli imputati sono, a vario titolo, tortura pluriaggravata ai danni di numerosi detenuti, maltrattamenti pluriaggravati, lesioni personali pluriaggravate, abuso di autorità contro detenuti, perquisizioni personali arbitrarie, falso in atto pubblico anche per induzione, calunnia, frode processuale, depistaggio, favoreggiamento personale, rivelazioni di segreti d’ufficio, omessa denuncia, e cooperazione nell’omicidio colposo ai danni di un detenuto di nazionalità algerina Hakimi Lamine, deceduto nella casa circondariale un mese dopo le violenze.