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Mercato San Severino, imprenditori aggrediti con forbice e spranga di ferro sull’autostrada A30: arrestato

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La Polizia

Imprenditori aggrediti con forbice e spranga di ferro sull’Autostrada A30, all’altezza del comune di Mercato San Severino: la Polizia Stradale ha eseguito un arresto nei confronti del presunto aggressore che dovrà rispondere di “rapina, lesioni danneggiamento — possesso di armi con l’aggravante di avere agito per futili motivi e con utilizzo delle armi”.

Mercato San Severino, imprenditori aggrediti in A30: un arresto

Nel pomeriggio del 15 novembre u.s. gli uomini della Sottosezione Polizia Stradale di Caserta Nord hanno dato esecuzione ad un’ordinanza cautelare applicativa della misura coercitiva della custodia cautelare degli arresti domiciliari, emessa dall’Ufficio GIP del Tribunale di Nocera Inferiore, su richiesta di questa Procura della Repubblica, nei confronti di una persona, gravemente indiziata dei reati di “rapina lesioni danneggiamento — possesso di armi con l’aggravante di avere agito per futili motivi e con utilizzo delle armi.

Le indagini

La misura cautelare è stata applicata all’esito di una celere e serrata attività investigativa, coordinata da quest’Ufficio ed avviata a seguito della denuncia sporta, lo scorso mese di giugno, da due imprenditori che, presso la barriera autostradale di Mercato San Severino dell’autostrada A30, per futili motivi, venivano aggrediti violentemente dal destinatario dell’ordinanza che in detta occasione, aggrediva violentemente i due imprenditori con una forbice e con una spranga di ferro di grosse dimensioni, cagionando lesioni e danneggiando gravemente l’autovettura delle due vittime. L’aggressione non aveva conseguenze più drammatiche solo grazie alla pronta reazione delle parti offese che riuscivano a sottrarsi alla furia dell’aggressore il quale, prima di andare via, s’ impossessava anche delle chiavi della loro auto e di altri oggetti prelevati con violenza al suo interno. In particolare, l’attività investigativa è stata sviluppata mediante fotografie acquisite — analisi documentali e l’escussione delle parti, attività grazie alle quali era possibile ricostruire il quadro probatorio che ha poi permesso l’emissione della misura coercitiva di cui sopra.
Si precisa che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari, che l’odierno indagato è da ritenersi innocente fino a sentenza definitiva e che la misura cautelare è stata adottata senza il contraddittorio che avverrà innanzi al Giudice terzo che potrà anche valutare l’assenza di ogni forma di responsabilità in capo all’indagato.

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