“Sei un morto che cammina”, minacce di morte ad un ex consigliere comunale di Teano: recapitato a casa sua un pacco inquietante contenente una lingua di bue mozzata e alcuni proiettili. Il senatore Novi è intervenuto in suo aiuto.
Minacce di morte ad un ex consigliere comunale a Teano: si indaga
Una bara in miniatura e un messaggio composto da lettere ritagliate da riviste e giornali, incollate su un foglio: «… sei un morto che cammina». Questa è la minaccia di morte, chiaramente intimidatoria, trovata da un ex consigliere comunale all’ingresso della sua residenza di campagna in via Casilina, località Consolata, a Teano. L’episodio risale al 31 dicembre 2024. L’ex consigliere, visibilmente spaventato, ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine, e i carabinieri della stazione di Teano, guidati dal comandante Salvatore Canelli, sono accorsi sul posto. La vittima di questo atto vile è Vito Taffuri, noto per aver ideato il «Premio nazionale Legalità e Sicurezza pubblica» e già consigliere di minoranza a Calvi Risorta, un comune che è stato sciolto per infiltrazioni mafiose.
La minaccia di morte ricevuta a Teano da Taffuri, un politico e corrispondente giornalistico, rappresenta solo l’ultimo di una lunga serie di episodi intimidatori che si sono verificati quasi in silenzio negli ultimi vent’anni. Situazioni che, in altri contesti, avrebbero suscitato grande clamore e acceso dibattiti mediatici, ma che nel tranquillo ambiente provinciale di Calvi Risorta rischiano di essere considerate insignificanti.
I precedenti
Chi è a conoscenza della situazione si interroga se le Istituzioni siano state adeguatamente informate su quanto accade a Calvi Risorta. Ci si domanda se, a livello decisionale, ci sia piena consapevolezza dei rischi che Taffuri e chiunque altro scelga di non ignorare le ingiustizie, le atrocità e le illegalità, stanno affrontando. Una consapevolezza che può emergere solo mettendo insieme i pezzi del mosaico costituito da tutte le denunce e gli atti intimidatori documentati. Circostanze e nomi custoditi in pesanti fascicoli presso la caserma dei carabinieri di Calvi Risorta, attualmente guidata dal comandante Maresciallo maggiore Rosario Monaco, e presso la Prefettura di Caserta, a disposizione della dottoressa Lucia Volpe. Pertanto, si tratta di fatti registrati e cristallizzati, dai quali è possibile percepire un aumento della «qualità» delle azioni intraprese e della pericolosità delle possibili conseguenze.
I primi segnali di pericolo per Taffuri si manifestarono durante la sua collaborazione con un giornale cartaceo di Caserta, tra il 2004 e il 2008. In quel periodo, si occupava di politica locale, lavori pubblici e appalti. Contestualmente, e si sottolinea che si tratta di una mera coincidenza temporale, ricevette minacce e intimidazioni da parte di esponenti dei clan mafiosi. I diretti interessati delle sue inchieste lo consideravano un millantatore e lo denunciarono per diffamazione. Tuttavia, queste querele si ritorsero contro di loro, portando a condanne che arrivarono fino a quattro mesi di reclusione, con pena sospesa. I primi segnali di pericolo per Taffuri si manifestarono durante la sua collaborazione con un giornale cartaceo di Caserta, tra il 2004 e il 2008. In quel periodo, si occupava di politica locale, lavori pubblici e appalti. Contestualmente, e si sottolinea che si tratta di una mera coincidenza temporale, ricevette minacce e intimidazioni da parte di esponenti dei clan mafiosi. I diretti interessati dalle sue inchieste lo consideravano un millantatore e lo denunciarono per diffamazione. Tuttavia, queste querele si ritorsero contro di loro, portando a condanne che arrivarono fino a quattro mesi di reclusione, con pena sospesa.