Uccide a martellate un vicino nel centro di Torino: condannato a 20 anni di reclusione Nino Capaldo, 58enne di Frattamaggiore ed ex collaboratore di giustizia, considerato un esponente di rilievo del clan Gagliardi-Fragnoli, attivo a Mondragone
Omicidio di un vicino: condannato Nino Capaldo di Mondragone
Condannato a 20 anni di carcere Nino Capaldo, 58enne di Frattamaggiore e ex collaboratore di giustizia, per aver ucciso a martellate un vicino. La vittima, Massimo Lodeserto, era stata trovata in un scantinato di un edificio in via San Massimo, nel centro di Torino. La condanna è stata emessa al termine di un rito abbreviato. La scomparsa di Lodeserto era stata segnalata dai familiari il 30 agosto 2023, mentre il suo corpo è stato rinvenuto il 4 dicembre successivo. L’omicidio sarebbe avvenuto al termine di una lite legata a questioni di debiti.
Capaldo era un esponente di rilievo del clan Gagliardi-Fragnoli, attivo a Mondragone. È stato arrestato per omicidio e occultamento del cadavere di Edokpa Gowin, noto come “Nokia”, avvenuto a Villa Literno il 27 maggio 2014. Nel 2015, la Corte d’Assise di Santa Maria Capua Vetere lo ha condannato a 15 anni di reclusione, riconoscendolo sia come mandante che come esecutore materiale del delitto.
La stessa Corte aveva inflitto l’ergastolo al suo complice, Giuseppe De Filippis, anch’egli legato al clan Gagliardi-Fragnoli. Nel gennaio 2019, la Cassazione ha confermato le condanne, chiudendo definitivamente il caso. Capaldo, trovato in possesso della pistola utilizzata nell’omicidio e prima che i carabinieri rinvenissero il corpo di “Nokia”, ha fornito dettagli che hanno portato all’arresto di De Filippis. Divenuto collaboratore di giustizia, Capaldo è stato inserito in un programma speciale di protezione e trasferito da Roma a Torino, dove ha trovato ospitalità in un alloggio della comunità di Sant’Egidio, situato in via San Massimo.