Le negano la casa perché ritenuta straniera. È la storia di Fatiha Sakhri, giovane infermiera di Caserta, cittadina italiana di origini magrebine. “Hanno annullato l’accordo perché al telefono non avevo specificato le mie origini e perché – hanno detto – evitano, in generale, di affittare agli stranieri. Non potevo e volevo crederci, ero scioccata. Queste situazioni non devono verificarsi”.
Le negano la casa perché ritenuta straniera, la storia di Fatiha
La stessa Fatiha, ai microfoni di TgCom24, ha raccontato: “Avevo preso accordi verbali con i proprietari di una casa per affittare una stanza a Imola – così da poter permettere ai miei genitori di far visita a mio fratello, ricoverato per la riabilitazione all’Istituto Montecatone dopo un incidente avvenuto prima del lockdown – ma quando hanno visto me e la mia famiglia hanno cambiato idea per via delle nostre origini.
Hanno annullato l’accordo perché al telefono non avevo specificato le mie origini e perché – hanno detto – evitano, in generale, di affittare agli stranieri. Non potevo e volevo crederci, ero scioccata. Queste situazioni non devono verificarsi”.
Il racconto
“Abbiamo fatto chilometri e chilometri per arrivare a destinazione e non hanno avuto un minimo di umanità. La donna si è posta proprio male fin dall’inizio. Neanche il tempo di vederci cha ha subito cambiato atteggiamento. La signora cordiale e gentile del telefono è scomparsa, nonostante sapesse benissimo il motivo per cui ci siamo recati a Imola e, quindi, conoscesse la serietà della questione. Non può essere vero, non ci posso credere. Siamo venuti con l’idea che i miei genitori sarebbero rimasti come minimo per un mese, ma tutti i piani sembravano stravolti. Oltre alla sensazione di sconforto, di umiliazione, e alla discriminazione subita, mi rendevo conto di avere un problema serio da risolvere.
È tutto così assurdo e inconcepibile, come le storie di discriminazione che mi capita di leggere. Mai avrei pensato di diventarne la protagonista. È la prima volta che mi trovo in prima persona in una situazione del genere, cioè che mi venga negato un qualcosa per via delle mie origini straniere. In tutti questi anni non ho mai avuto problemi”.
Il lieto fine
Per fortuna, però, alla fine si è risolto tutto: un ragazzo siciliano, che a sua volta affittava una stanza e che Fatiha ha chiamato subito dopo la discussione in questione, ha dato subito la disponibilità. “È stato un angelo. Tutto è bene quel che finisce bene”, dice la giovane infermiera, che ha comunque intenzione di sporgere denuncia.