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Omicidio di Serena Mollicone, la Procura insiste: “Presenteremo appello”

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Emergono nuovi particolari sull‘omicidio di Serena Mollicone, la 18enne uccisa nel 2001 ad Arce. La sentenza di assoluzione ai Mottola, emessa nel corso del processo per l’omicidio della ragazza non ha convinto la Procura che – come scrive anche Il Mattino – presenterà presto un appello.

Omicidio di Serena Mollicone, la sentenza e ultime notizie

“Sarà interessante leggere le motivazioni della sentenza sulle quali si farà un analitico e scrupoloso esame per proporre le ragioni dell’accusa innanzi al giudice superiore”. Parola del procuratore di Cassino, Luciano d’Emmanuele. “È stato offerto – continua il procuratore – tutto il materiale probatorio che in questi anni tra tante difficoltà è stato raccolto. La Procura di Cassino non poteva fare di più. Gli elementi a sostegno dell’accusa hanno superato l’esame della udienza preliminare.

Omicidio Serena Mollicone: chi era la 18enne uccisa

La storia della 18enne Serena Mollicone ancora oggi fa rabbrividire. La ragazza scomparve il 1 giugno del 2001 e venne ritrovata morta due giorni dopo in località Fontecupa, nel territorio di Fontana Liri. Ma cos’è successo in qui giorni? E chi era Serena Mollicone? Qual è stata il movente del delitto?  Serena Mollicone frequentava l’ultimo anno del liceo socio-psico-pedagogico “Vincenzo Gioberti” di Sora e suonava il clarinetto nella banda del paese. La madre era morta per un brutto male quando lei aveva appena 6 anni, il padre Guglielmo era un insegnante elementare che gestiva una cartolibreria nel paese mentre sua sorella Consuelo di 28 anni si era trasferita a Como dove svolgeva la professione di insegnante di scuola elementare. Da alcuni mesi Serena frequentava il ventiseienne Michele Fioretto, abitante di un paese vicino.


 

La 18enne Serena Mollicone

La scomparsa

Quella mattina del 1 giugno 2001, la ragazza si recò all’ospedale di Isola del Liri, a 10 km dal paese, per sottoporsi ad un esame radiografico, una ortopanoramica. Dopo la visita medica, terminata alle 9:30, acquista 4 pezzi di pizza e quattro cornetti in una panetteria nei pressi della stazione, lasciando presumere che dovesse incontrare delle persone; gli investigatori ipotizzano che successivamente abbia preso l’autobus per Arce e l’ultimo avvistamento avviene in piazza Umberto I, la piazza principale del paese. Serena, il cui rientro a casa era previsto per le ore 14, quel giorno deve incontrare il suo ragazzo e nel pomeriggio avrebbe dovuto completare la tesina per l’esame di maturità.

Il ritrovamento del corpo

Il cadavere viene ritrovato verso le ore 12:15 di domenica 3 giugno 2001 da una squadra della Protezione Civile, nel boschetto di Fonte Cupa ad Anitrella, frazione di Monte San Giovanni Campano a 8 km da Arce, in una zona già ispezionata il giorno precedente da alcuni carabinieri che non notarono nulla di particolare. Il corpo è adagiato in posizione supina in mezzo ad alcuni arbusti, coperto con rami e fogliame, nascosto dietro un grosso contenitore metallico abbandonato. La testa, che presenta una ferita vicino all’occhio sinistro, è avvolta in un sacchetto di plastica, mentre le mani e i piedi sono legati con scotch e fil di ferro. Naso e bocca appaiono avvolti da diversi giri di nastro adesivo. La ragazza è morta per asfissia.

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